
"Stiamo indagando senza escludere niente". Un commento stringato quello che arriva dall’Arma dei carabinieri. Ma che attesta la prosecuzione delle indagini nel più stretto riserbo, come un caso complesso e delicato del genere ovviamente richiede.
Il riferimento è alla rapina per migliaia di euro subita, nella prima serata di mercoledì scorso, dal commerciante A. C., titolare di una nota gioielleria che si trova a ridosso della stazione ferroviaria, proprio lungo la via Flaminia.
I militari della Tenenza di Falconara Marittima, che procedono di concerto con i colleghi della sezione investigazioni scientifiche dell’Arma provinciale di Ancona e sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria subito informata dei fatti, hanno ormai da tempo acquisito le immagini della videosorveglianza pubblica e privata e, grazie alle immagini delle spycam, stanno provando a stringere il cerchio sull’identità delle due persone, una delle quali a volto coperto, che hanno messo a segno un colpo a tre zeri tra ori, monili e orologi sottratti al povero imprenditore.
Che, secondo le ricostruzioni, sarebbe stato prima seguito fin sotto casa – dopo l’orario di chiusura dell’attività –, imbavagliato per impedirgli di urlare e chiedere aiuto, quindi riaccompagnato nel negozio.
A quel punto, senza torcergli un capello, i due banditi hanno arraffato l’ingente bottino e se la sono data a gambe.
Tutto a piedi, ma probabilmente "scortati" da una terza persona che potrebbe aver agevolato la loro fuga.
Magari con un’automobile pronta a sfrecciare via? Su tutti questi elementi, su tutte queste ipotesi si stanno concentrando i carabinieri guidati dal comandante Giuseppe Esposito.
Ecco, dunque, che i tempi per risalire all’identikit dei malviventi sono destinati ad allungarsi. Se è vero che i due potrebbero essere di origine straniera, anche le parole di un testimone potrebbero aiutare a risalire all’identità dei banditi.
Soltanto una persona avrebbe visto qualcosa, ma ovviamente è già stata ascoltata dai militari. Si diceva, tuttavia, che elementi di novità ancora ce ne sarebbero.
Se non che A. C., come da cartello impresso sulla vetrata della sua attività ("Chiuso per rapina, si riapre martedì", ndr), oggi dovrebbe tornare nuovamente sul posto di lavoro.
Quel posto che continua a gestire con passione e amore, nonostante il pensionamento. E continuerà a farlo, sebbene sia stato violato dall’irruzione di due rapinatori. Spietati nella loro abilità, capaci di far tutto veloci e senza violenza. Le indagini proseguono.
g. g.