
I finanzieri del Comando provinciale di Ancona durante un'attività di controllo al porto dorico hanno scovato tonnellate di rifiuti tossici provenienti dall'Albania
Ancona, 20 febbraio 2025 — Oltre 58 tonnellate di rifiuti speciali che due differenti società italiane, entrambe con sede legale in Lombardia, tentavano di importare illegalmente dall’Albania, facendoli arrivare al porto di Ancona. Merci che però sono state sequestrate dai finanzieri del Comando provinciale dorico, in una operazione, denominata Metal Gate, che ha visto l’aiuto degli ufficiali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per l’occasione, l’obiettivo era quello della prevenzione e del contrasto dei traffici illeciti di rifiuti. Un particolare fenomeno che spesso interessa da vicino il principale scalo commerciale del capoluogo marchigiano.
Piano investigativo e scoperta delle irregolarità
Secondo il racconto dei militari, il piano investigativo è iniziato grazie a un’accurata attività di analisi dei rischi, che ha permesso di individuare irregolarità nei documenti di importazione delle due società lombarde. Durante un controllo su merce definita come "sensibile", i verificatori delle autorità doganali e ambientali hanno riscontrato discordanze nei documenti dichiarativi e hanno deciso di intensificare le ispezioni.
Le analisi successive, effettuate con il supporto di esperti dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, hanno rivelato la vera natura della merce: i presunti rifiuti di “schiumature di alluminio" contenevano infatti alti livelli di sostanze tossiche come zinco, piombo e rame, potenzialmente dannose per l’ambiente e letali sia per la flora sia per la fauna acquatica.
Conclusione e azioni legali
Le indagini di militari e funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, così, si sono concluse con il sequestro del materiale e la denuncia dei legali rappresentanti delle due società coinvolte. Gli stessi sono ora accusati di traffico illecito di rifiuti, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e intralcio all’attività di controllo.
Mentre l’operazione è rientrata in una serie di azioni mirate a contrastare il traffico di rifiuti in tutta la regione, dopo il sequestro di circa 16 tonnellate di rifiuti urbani sempre in relazione ai comportamenti fraudolenti nel settore. Un intervento che testimonia ancora una volta il continuo impegno della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel monitorare i flussi merceologici che transitano nei porti italiani, per garantire la legalità, la sicurezza pubblica e la salvaguardia dell’ambiente.