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Schiuma in mare ad Ancona: sequestrato impianto di depurazione a Falconara

Inquinamento ambientale e scarico di reflui non autorizzati con presenza di escherichia coli sui litorali nord fino a Paolmbina: l’operazione Depuration Day del Neo e della Capitaneria di Porto

I militari del Noe e della Capitaneria di Porto durante le indagini sull'inquinamento

Ancona, 27 marzo 2023 – Inquinamento ambientale e scarico di reflui non autorizzati: questi i reati contestati agli indagati – 5 al momento, tra cui la società Viva Servizi –  i quali sarebbero responsabili della schiuma in mare ad Ancona dove, tra le altre sostanze, è stata rinvenuta la presenza di escherichia coli.

L’indagine ‘Depuration Day’ dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Neo) di Ancona e dei militari della Capitaneria di Porto della Guardia costiera di Ancona hanno notificato il decreto di sequestro preventivo per l’impianto di depurazione di Falconara Marittima e i 12 scolmatori, ossia le stazioni di sollevamento lungo i litorali.

Il sequestro riguarda dunque tutta la linea fognaria di costa compresa da Palombina nord fino a Falconara Marittima. 

La prima segnalazione 

Le indagini sono partite dopo una segnalazione ad aprile 2020, quando fu rinvenuta la presenza di schiuma e acqua torbida presso il punto di scarico a mare del fosso Rigatta a Falconara Marittima. 

Cosa è stato scoperto

Le indagini hanno rilevato un uso difforme degli scolmatori – ossia presidi di emergenza la cui attivazione avverrebbe in concomitanza di forti precipitazioni, allorquando i reflui fognari diluiti dalle acque meteoriche si riversano sulle spiagge –  che sarebbero risultati attivi anche in assenza di piogge: due sono nel territorio di Ancona, gli altri 10 in quello di Falconara Marittima.

Inoltre, sono state riscontrate criticità di tipo chimico e microbiologico, con presenza oltre i limiti di: escherichia coli e spore clostridi solfito-riduttori; di idrocarburi - in alcuni casi 2 in concentrazioni superiori al limite consentito dalla normativa di settore; e altre sostanze pericolose di cui è vietato lo scarico sul suolo.

Le conseguenze dell’inquinamento

Le conseguenze hanno riguardato chiaramente anche la fauna ittica, ovvero i molluschi bivalvi (ad esempio le vongole) presenti negli specchi d’acqua corrispondenti, le cui analisi hanno palesato valori fuori limite in quanto contaminati da escherichia coli con conseguente divieto di raccolta e pesca.

I provvedimenti

La gestione degli impianti sottoposti a sequestro verrà affidata ad un amministratore giudiziario, allo scopo di apportare gli adeguati interventi tecnici. Il provvedimento di sequestro già eseguito dal Tribunale di Ancona è al momento una misura cautelare, disposta in sede di indagine preliminare. Pertanto, le persone indagate sono presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Cinque indagati

Attualmente sono sotto indagine quattro persone fisiche e la società Viva. Tra i 5 indagati c’è Moreno Clementi, direttore generale di Viva Servizi, società di servizi legati alla fornitura di acqua, fognatura e depurazione, e altri tecnici.