
Così la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Donatella D’Amico: "Avranno una risposta"
"Ho ricevuto la lettera del legale dei genitori e mi sono subito attivata sulla questione contattando la preside della scuola in questione che ha fornito la propria disponibilità. Stiamo valutando il tutto". Risponde così e rassicura i familiari di Dario la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale Donatella D’Amico. "Tutto quello che accade in una scuola non è il frutto di un singolo – osserva – ma ci sono procedimenti collegiali che definiscono un percorso educativo a questi studenti che io definisco ragazzi speciali. A volte non basta solo la scuola, ci devono essere la famiglia, gli esperti, i pedagogisti, gli psicologi. La situazione è complessa e stiamo cercando di sbrogliare tutta la matassa per capire cosa è stato fatto, se la scuola ha accompagnato lo studente nel percorso giusto, se deve restare o se deve andare alle superiori. Non si valuta solo sui voti ma anche su un progetto di vita. La parte prioritaria lo avrà la relazione dell’Umee, l’unità multidisciplinare dell’età evolutiva (un servizio sanitario che si occupa della valutazione, della presa in carico e della riabilitazione di minori con disabilità, ndr) e la famiglia. Stiamo approfondendo sulle carte, se l’Umee dice che deve restare in terza media resterà. Le sole sei ore passate in classe mi sembra una assurdità magari c’erano dei periodi di terapia ma verificheremo anche quelle. La scuola fa il massimo per l’inclusione, le gite non sono una priorità. I familiari avranno una risposta doverosa a breve e spero sia quella giusta e utile al percorso di vita del ragazzo".
m.v.