Strage di Corinaldo: sette condanne tra proprietari, gestori e sicurezza

Tutti condannati gli imputati del filone amministrativo, che hanno scelto il rito abbreviato. Le pene vanno da tre a cinque anni, per quei tragici fatti del 2018 alla discoteca 'Lanterna azzurra'

La Lanterna Azzurra di Corinaldo

La Lanterna Azzurra di Corinaldo

Ancona, 31 marzo 2022 –Lanterna Azzurra  di Corinaldo, tutti condannati gli imputati del filone amministrativo, quello sulle responsabilità di proprietari e gestori e sulla sicurezza della discoteca della strage costata la vita a cinque minorenni e una mamma la notte tra il 7 e l'8 dicembre del 2018. A quasi quattro anni dai tragici fatti si è chiusa una parte della seconda trance di indagini, quella che sta più a cuore ai parenti delle vittime. Le pene, per i sette che procedevano con il giudizio abbreviato (che prevede uno sconto di pena), vanno da tre anni a cinque anni.

Le condanne

Omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo erano le accuse per le quali la gup Francesca De Palma ha pronunciato sentenza oggi pomeriggio dopo quasi tre ore di camera di consiglio. A procedere con il rito alternativo sono stati i proprietari della discoteca, Micci Letizia e Mara Paialunga, madre e figlia, condannate a tre anni (il pm Paolo Gubinelli aveva chiesto per loro l'assoluzione perché all'esito dell'attività indagine non erano emersi elementi di colpevolezza), Marco Cecchini, il dj e gestore di fatto del locale, condannato a 5 anni e un mese, Carlantonio Capone, socio della Magic che aveva in gestione la discoteca, condannato a 4 anni e 2 mesi, Gianni Ermellini, responsabile della security, 3 anni e 8 mesi di condanna, Micci Alberto e Micci Marco, anche loro proprietari dell'immobile, condannati a 4 anni.

Il dj Marco è stato assolto da un reato di falso, che aveva in concorso con la commissione di vigilanza, relativo a delle problematiche amministrative e tecniche del locale, per non aver commesso il fatto. Stessa formula assolutoria per Capone, per un illecito amministrativo relativo all'apertura della discoteca pur non avendone i requisiti (licenza illegittimamente ottenuta).

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Patteggiamento

Nell'udienza di oggi sono state decise anche le pene per due imputati che hanno scelto il rito del patteggiamento Si tratta di Francesco Bartozzi, amministratore unico della Magic Srl, la società che gestiva la Lanterna Azzurra, che ha patteggiato a due anni e 8 mesi (aveva anche un falso ideologico per aver autocertificato l'avvenuto adeguamento alle prescrizioni indicate nel verbale della commissione di vigilanza e l'apertura abusiva del locale) e Alessandro Righetti, il buttafuori in servizio quella sera all'uscita numero tre dove si verificarono i morti, che ha patteggiato a due anni.