Tentò di uccidere la moglie a coltellate, ancora un rinvio per il processo a carico di Davide Sebastianelli, il 56enne accusato di tentato omicidio. Il 6 maggio dello scorso anno l’uomo aveva atteso la moglie, Patrizia Ceccolini, 51 anni, sotto casa, in via Bramante, a Sassoferrato. La donna stava salendo a bordo della propria automobile, parcheggiata nel cortile condominiale, quando è stata accoltellata più volte. Finì in Rianimazione poi si salvò. La coppia si stava separando e questo avrebbe scosso il marito fino alla violenta aggressione. L’imputato è stato già ammesso al rito abbreviato e la difesa, rappresentata dagli avvocati Marina Quadrini e Paolo Ludovico, aveva chiesto di accedere anche alla giustizia riparativa, una novità della riforma Cartabia che può consentirgli di avere un’ulteriore attenuante in sede di condanna.
Per individuare il mediatore c’è voluto tempo e lo stesso adesso dovrà elaborare un programma per questo, sempre la difesa, ieri ha chiesto un rinvio d’udienza che slitterà al 1 di settembre, davanti ala giudice Francesca De Palma. Per quella data sarà conclusa anche una parte del risarcimento che l’imputato vuole dare al moglie aggredita. Sono due le costituzioni di parte civile formalizzate, una da parte della moglie che chiede un risarcimento danni di un milione di euro (con l’avvocato Barbara Antonini), e una da parte del vicino di casa (con l’avvocato Enrico Carmenati) intervenuto per fermare Sebastianelli mentre infieriva sulla donna con il coltello e che chiede un risarcimento danni di 20mila euro.
Il vicino era stato infatti minacciato dall’imputato. "Se non te ne vai ce n’è anche per te", gli aveva detto. Sebastianelli, che si trova ancora recluso in carcere, ieri è stato tradotto in tribunale per l’udienza, scortato dalla polizia penitenziaria. L’accusa per lui è di tentato omicidio aggravato dal vincolo di parentela, porto abusivo di armi atte ad offendere e minaccia aggravata (questo nei confronti del vicino di casa).
ma. ver.