Truffa milionaria tra Ancona, Fano e Roma: presi broker ed ex direttori di banca

Ignari investitori gli hanno affidato i risparmi di una vita attirati da facili guadagni: arresti, denunce e sequestri della Finanza. Due misure cautelari a Ancona e Senigallia, una a Fano e una a Roma

Truffa milionaria, arrestati broker ed ex direttori di banca

Truffa milionaria, arrestati broker ed ex direttori di banca

Ancona, 23 febbraio 2023 – Attirati da facili guadagni hanno investito in azioni di una società che sarebbe solo una scatola vuota che avrebbe fatto girare denaro immettendo ogni volta vittime nuove nel circuito. A promuovere gli investimenti sarebbe stata una società di intermediazione di fatto mai autorizzata ad operare in Italia e che avrebbe raccolto i soldi messi da parte in una vita da ignare vittime. Spariti 15 milioni di euro di risparmi. A scoperchiare gli investimenti definiti fantasma è stata la guardia di finanza di Ancona, con il Nucleo di polizia Economico-Finanziaria, in una indagine durata diversi anni e che ieri ha portato i militari ad eseguire quattro misure cautelari chieste dalla Procura di Ancona ed emesse dal gip Carlo Masini: una ad Ancona, una a Senigallia, una a Fano e l’altra a Roma. Per le tre persone delle città marchigiane è stato disposto l’obbligo di dimora mentre per il romano gli arresti domiciliari. Altre 14 persone risultano indagate.

La difesa dell’ex direttore di banca 

Stando alle accuse, avrebbero avvicinato una clientela a loro conosciuta negli anni di attività svolti a fare e consigliare investimenti, approfittando di un legame di fiducia che ora sarebbe venuto meno. Almeno 500 i contratti ritenuti fittizi per operazioni finanziarie definite abusive dai finanzieri in quella che è stata denominata operazione "ghost broker". La clientela pensava di investire in azioni di una società che spaziava dal commercio del grano a quello dell’oro. I militari, coordinati dal pubblico ministero Daniele Paci, hanno ricostruito la rete della società di intermediazione, con una sede anche a Londra ma risultata solo come mero recapito di corrispondenza, che non sarebbe stata autorizzata a raccogliere i risparmi di ignari investitori per operazioni finanziarie inesistenti con promesse di facili guadagni, prelevando interessi maturati dalle vittime successive. Il così detto schema "Ponzi", un modello di vendita economico truffaldino che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di quelli nuovi a loro volta vittime. Il reato ipotizzato è esercizio abusivo dell’attività finanziaria.

Sarebbero centinaia le persone che si sono fidate, alcune hanno già presentato denuncia al comando della finanza perché richiesti i soldi indietro non avrebbero ancora ricevuto nulla. Un numero che potrebbe salire ulteriormente con nuove denunce ora che l’indagine è stata resa nota. Oltre alle misure cautelari i finanzieri hanno proceduto al sequestro di due società, quella a Londra e una a Roma, per conto delle quali lavoravano i broker, e a 18 milioni di euro tra quote, beni e risorse finanziarie in mano alle stesse. A far partire l’indagine è stato un controllo delle movimentazioni bancarie sospette. Sono in corso accertamenti finalizzati a far recuperare il denaro investito dalla clientela. Ancora non c’è contezza che i soldi siano del tutto spariti.

La replica dell’avvocato

Su questa operazione della Finanza, ci arriva la precisazione dell’avvocato Benedetto Maria Scippa: “Dai alla mano, rilevabili dalla misura cautelare – agli arresti domiciliari e non – eseguita nei confronti di quattro indagati rilevo che la contestazione a carico di essi riguarda unicamente una presunta violazione del Testo Unico Bancario e non anche alcun reato di truffa, appropriazione indebita o similari. Alcuni investimento “trappola”, dunque, o altro “disguido” a carico delle soltanto presunte parti offese che – a una lettura degli atti – appaiono inesistenti.