
"I quadri parlanti" del grande compositore pronto ad andare in scena a Jesi dopo un oblio durato 224 anni
Al centro il classico gioco delle parti dove varie coppie si intrecciano in amori nascosti e osteggiati. Un impianto scenico coloratissimo, per un Settecento rivisitato in chiave pop, frizzante e giocoso. E una musica mai ascoltata prima in epoca moderna. E’ questo il dramma giocoso "I quadri parlanti" di Gaspare Spontini che dopo un oblio di 224 anni torna venerdì (ore 20,30; anteprima giovani oggi alle 16) e domenica in scena per la stagione lirica del Pergolesi di Jesi. Con un cast di giovani interpreti, e le due giovani vincitrici del Concorso Svoboda, l’opera composta nel 1800 da un giovane Spontini – e ritrovata nel 2016 in un castello delle Fiandre – è diretta da Giulio Prandi (sul podio del Time Machine Ensemble) il quale definisce l’opera "un lavoro di grandissimo artigianato, nel quale emerge a poco a poco una vocalità sempre più nobile".
"Il tentativo – spiega il regista Gianni Marras – è di usare un linguaggio più vicino a noi e ai nostri giovani. In un carosello di fraintendimenti e travestimenti, dispetti e gelosie tra i vari personaggi si arriva alla conclusione in cui le tre coppie si riappacificano e convolano a nozze sotto il perdono e la benedizione del maturo Don Bertoldo che prende coscienza che i bollori amorosi vanno lasciati vivere ai giovani. L’idea di regia vuole assecondare questo carosello anche con scenografia e costumi che partendo dal ‘700 d’epoca si mescola a uno stile ’pop’ che coinvolgerà i cantanti facendoli interagire con la scatola magica piena di porte, finestre e spioncini in un rimando di colori e di immagini sia nelle pareti che negli abiti. Un continuo passaggio da un ambiente all’altro – conclude il regista – fino al finale in cui davanti ai Quadri Parlanti si arriva alla conclusione con la morale".
L’allestimento è all’insegna della creatività giovanile con scene e costumi firmate da Alessandra Bianchettin e Asya Fusani, vincitrici della IV edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara, Bari e Brera. Nella compagnia di canto, Martina Tragni (Chiarella), Davide Chiodo (Menicuccio), Alfonso Michele Ciulla (Don Bertoldo), Giuseppe Di Giacinto (Capitan Belfiore), Michela Antenucci (Rosina), Giada Borrelli (Bettina), Francesco Tuppo (Abbate/Falloppa). Il libretto dell’opera, scritto da Gaetano Bongiardino, è stato ritrovato negli anni ‘90 nella biblioteca musicale dell’Università di Berkeley, in California, mentre il manoscritto musicale autografo è emerso nel 2016 nella biblioteca del Castello d’Ursel ad Hingene nelle Fiandre, in Belgio. Nel Castello furono ritrovati quattro manoscritti autografi spontiniani, relativi alle partiture, ritenute scomparse tra cui appunto "I quadri parlanti" del 1800. All’eccezionale ritrovamento ha fatto seguito l’accordo tra il Centro Studi per la Musica Fiamminga di Anversa e la Fondazione Pergolesi Spontini, per la revisione critica e la valorizzazione dei manoscritti. Biglietti: da 10 a 25 euro: 0731206888.
Sara Ferreri