Si prospetta densa di dibattiti, anche dai toni accesi, la stagione che sta per iniziare in riviera. Sicuramente lo sarà sulle aste per le concessioni balneari: su questo tema grava un confronto durato quasi 20 anni e, a ben vedere, ancora lontano dall’esaurirsi. È di pochi giorni fa, infatti, la delibera con cui la giunta ha avviato l’iter per le procedure di evidenza pubblica. Si tratta, in realtà, di un primo passo in quella direzione: l’istituzione di un tavolo per fare una ricognizione delle concessioni, per quanto riguarda numero, posizione, dimensione e tipologia. Poi si dovranno redigere gli schemi dei bandi: questi saranno emanati entro giugno 2027. E intanto la questione viene riportata in cima all’agenda politica dei consiglieri. In particolare quella di Paolo Canducci, che propone di sfruttare quest’occasione per riformare il demanio marittimo antistante la riviera. "Voglio rammentare che, in tal senso, feci già un’interrogazione per coinvolgere la minoranza nelle decisioni riguardanti le aste, la cassa di colmata e la progettazione del nuovo prg – afferma il leader di Europa Verde - Per il momento questa cosa è stata fatta solo per la vasca, mentre per il Piano regolatore ancora non si sa niente. Mi auguro che il consiglio venga coinvolto ampiamente sulla faccenda. Questa può rappresentare un’occasione unica per sistemare cose che nei decenni passati si sono affastellate in spiaggia, soprattutto nella parte nord che di fatto è priva di una spiaggia libera di adeguate dimensioni, che possa essere anche dedicata ai cani oppure essere lasciata per la libera fruizione". Canducci sottolinea come la situazione negli altri tratti di lungomare sia diversa: porzioni di arenile come quelli nei pressi della rotonda di Porto d’Ascoli e dell’ex camping, infatti, non ce ne sono. "Piuttosto che fare 120 aree potremmo togliere il 10% di concessione a tutti, così che nessuno stabilimento venga eccessivamente penalizzato – continua il consigliere - il recuperato lo metteremmo insieme creando una spiaggia libera importante nella zona nord. In tal modo riusciremmo a dare un servizio importante a chi frequenta questa parte della città che presenta un’alta densità, fra i tanti residenti di via Toscana, via Piemonte e viale De Gasperi. La maggior parte delle 40 spiagge libere sono difficilmente utilizzabili: rappresentano dei tratti di divisione fra una concessione e l’altra. A riprova di ciò sta il fatto che, quando ero assessore, feci mettere dei paletti con corde perché erano troppo piccole ed erano presi d’assalto dagli ombrelloni".
Giuseppe Di Marco