I lavori sulla Statale sono un flop. Continuano schianti e investimenti

Nel mirino il tratto di fronte al centro commerciale ’La Fornace’.

I lavori sulla Statale sono un flop. Continuano schianti e investimenti

I lavori sulla Statale sono un flop. Continuano schianti e investimenti

I lavori di messa in sicurezza del tratto di Ss16 di fronte al centro commerciale ’La Fornace’, sul ponte del torrente Tesino, stanno dando risultati inferiori alle aspettative. Non ci sono stati più scontri frontali, investimenti di pedoni o scontri auto- scooter, ma i tamponamenti si susseguono con una sequenza incessante. Tutti in direzione nord a seguito dei rallentamenti dovuti all’innesco della viabilità sulla rotatoria. In quella zona sono stati realizzati lavori di definizione delle corsie che non permettono sorpassi e poi anche installato un semaforo intelligente all’incrocio con la strada comunale per Montesecco. Costo dell’intervento 140mila euro, di fondi regionali per la sicurezza stradale assegnati al comune di Grottammare nel 2021 con disponibilità 2023. I lavori sono stati completati poco prima delle elezioni dell’anno scorso e sono stati motivo di discussione per alcuni partiti.

Oggi, dovendo fare un bilancio, c’è da dire che di incidenti gravi non ve ne sono stati, ma il numero dei sinistri è sicuramente aumentato con molti feriti, ma tutti lievi. Il pericolo dell’immissione dal centro commerciale alla statale e viceversa, è notevolmente ridotto, ma sono aumentati i disagi, in particolare in caso di incidenti. L’ultimo quello di martedì pomeriggio, che ha visto coinvolti tre mezzi, fra cui una Toyota Yaris alimentata a Gpl, ha evidenziato grossi limiti per i soccorsi. I vigili del fuoco, non potendo superare la fila, hanno dovuto imboccare la strada sulla corsia opposta, esponendosi a rischio incidente frontale, mentre gli operatori della potes-118 hanno dovuto scavalcare il cordolo con i birilli per far passare la barella. Va detto che i birilli sono studiati per non resistere all’urto, ma nessuno si fida a passarci sopra. C’è ancora qualcosa da fare.

Marcello Iezzi