
Riunione in Prefettura per illustrare i dati dell’Ufficio ricostruzione, nel Piceno attivi 1.474 progetti di ricostruzione privata, con 488 pratiche in istruttoria: il 23% del totale regionale.
Ascoli si conferma una delle province marchigiane più coinvolte nel processo di ricostruzione post-sisma. Secondo i dati dell’Ufficio Ricostruzione, illustrati in un incontro in Prefettura in materia di prevenzione antimafia sui cantieri della ricostruzione post sisma 2016, nel territorio sono attivi 1.474 progetti di ricostruzione privata, con 488 pratiche in fase istruttoria, pari al 23% del totale regionale. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, si contano 43 cantieri aperti e 222 opere in progettazione, pari al 25% dei dati delle Marche. Numeri che testimoniano l’impegno sul territorio, ma che portano con sé anche criticità da affrontare con strumenti adeguati. Il Tavolo tecnico permanente, si è riunito tre volte nel 2024 e una nel 2025. Obiettivo: prevenire fenomeni di lavoro nero o grigio, dumping contrattuale, evasione contributiva, elusione normativa e violazioni sulla sicurezza. Durante le riunioni sono emerse problematiche relative alla sicurezza nei cantieri, alla formazione – in particolare dei lavoratori stranieri – e alla presenza di artigiani privi dei requisiti. Le maggiori criticità si riscontrano nei subappalti, dove si concentrano irregolarità su distacchi e somministrazione di lavoro. Un focus particolare ha riguardato la ricostruzione di Arquata del Tronto, all’indomani della gara da 50 milioni di euro per i "piani di appoggio". Tra le questioni sollevate, le difficoltà nel reperire manodopera e nel garantire sistemazioni alloggiative adeguate. Condizioni che, se trascurate, potrebbero facilitare fenomeni di sfruttamento (art. 603-bis c.p.) e infiltrazioni criminali tramite intestazioni fittizie (art. 512-bis c.p.) o autoriciclaggio (art. 648-ter c.p.). È stato ribadito il ruolo chiave del Rup nella ricostruzione pubblica e dell’appaltatore affidatario nella ricostruzione privata, soprattutto nel controllo della regolarità dei contratti. Fondamentale anche l’interazione tra le varie piattaforme digitali, che dovrebbero dialogare per monitorare la presenza e il flusso delle imprese nel cratere. In quest’ottica, il futuro utilizzo della piattaforma Infocamere sarà determinante per accedere rapidamente ai dati economici e societari delle imprese coinvolte. Tutti i partecipanti al Tavolo hanno sottolineato l’importanza di un coordinamento rafforzato tra le Amministrazioni competenti per garantire una ricostruzione trasparente e protetta da possibili infiltrazioni.
p. erc.