MATTEO PORFIRI
Cronaca

Screening a metà: proteste

L’idea era ottima. Peccato che abbia funzionato solo a metà. Proteste, ieri pomeriggio, in merito all’iniziativa ‘La salute in piazza’,...

L’idea era ottima. Peccato che abbia funzionato solo a metà. Proteste, ieri pomeriggio, in merito all’iniziativa ‘La salute in piazza’,...

L’idea era ottima. Peccato che abbia funzionato solo a metà. Proteste, ieri pomeriggio, in merito all’iniziativa ‘La salute in piazza’,...

L’idea era ottima. Peccato che abbia funzionato solo a metà. Proteste, ieri pomeriggio, in merito all’iniziativa ‘La salute in piazza’, che si è svolta in piazza del Popolo, organizzata dal consorzio ‘Il Picchio’ in collaborazione con ‘Assistenza 4.0’. Il progetto, promosso in occasione della ‘Festa della Donna’, ha previsto la presenza di un camper sanitario che, teoricamente, avrebbe dovuto offrire screening gratuiti e consulenze mirate alla salute e al benessere delle donne. L’iniziativa era stata divulgata in pompa magna, con il servizio che (come riportato sulle varie locandine) era previsto dalle 9 alle 17. Peccato, però, che le utenti che si sono presentate in piazza dopo le 13 (tra queste anche la consigliera comunale Marta Luzi) non hanno avuto la possibilità di ricevere le varie prestazioni. Diversi i servizi che il camper avrebbe dovuto offrire: visita senologica con ecografia del seno, elettrocardiogramma, controllo della pressione e consulenza nutrizionale. Con due testimonial d’eccezione: Anastasia Lori e Claudia Koll. Dalle 13 in poi, però, le donne che si sono presentate in piazza per approfittare dell’iniziativa si sono sentite rispondere che il personale era a pranzo e che senza prenotazione non sarebbe stato possibile partecipare. Ma in nessuna locandina era riportato l’obbligo di prenotazione, ma solo la possibilità (eventualmente) di prenotarsi. E l’orario riportato, espressamente, prevedeva il servizio dalle 9 alle 17. Il caso ha voluto che in quel momento passasse da quelle parti il sindaco, al quale le presenti hanno rivolto le proprie lamentele, sebbene l’organizzazione non fosse del Comune (va detto) e il primo cittadino non aveva responsabilità. Problemi di disorganizzazione, forse. . Fatto sta che in molte ci sono rimaste male.