Terremoto, la 'chiamata alle armi' di Legnini. "Servono più imprese e professionisti"

Sisma, 5 anni dopo. L’appello del commissario: " Venite a lavorare in queste zone". Sul rischio pluriclasse ad Arquata: "Ne ho parlato con il ministro"

Il commissario alla ricostruzione, GIovanni Legnini

Il commissario alla ricostruzione, GIovanni Legnini

Ascoli, 24 agoisto 2021 - "Quanto tempo servirà per ricostruire? I tempi dei precedenti terremoti li conosciamo, ma se manteniamo questo ritmo la ricostruzione sarà abbastanza rapida. Nei prossimi anni si potrà vedere il ‘grosso’ di questa grande opera". Il commissario straordinario Giovanni Legnini lancia messaggi di speranza alla vigilia del quinto anniversario delle prime scosse di terremoto. E allo stesso tempo ‘chiama’ a raccolta professionisti e imprese: "Venite a lavorare nel centro Italia: potete fidarvi delle procedure, dei tempi di erogazione delle risorse e di una governance capace di dare risposte. Per mantenere il ritmo che abbiamo ora, di 25 cantieri autorizzati e finanziati ogni giorno lavorativo, dobbiamo aumentare la capacità organizzativa, quindi servono più imprese e più professionisti".

Legnini ha parlato di "segnali molto positivi", riconoscendo allo stesso tempo quanto ci sia ancora da fare: "Il modo migliore per onorare la memoria di quei morti e mostrare rispetto per la sofferenza delle persone è ricostruire case sicure e in tempi ragionevoli". Sul fronte della ricostruzione pubblica, nei primi sei mesi del 2021 gli interventi hanno registrato un sostanziale avanzamento. La spesa, in questo periodo, è stata di 144 milioni di euro (nell’intero 2020 fu di 62 milioni), portando il totale a 411 milioni di euro.

Nelle Marche le pratiche vanno avanti molto velocemente in alcuni comuni e più lentamente altrove: per quanto riguarda il Piceno troviamo le percentuali migliori a Castel di Lama (79% delle domande per danni lievi presentate), Folignano, Offida e Appignano.  

Ad Arquata, si spiega nel rapporto stilato dalla struttura commissariale che mette in fila tutti i numeri del post sisma, "la velocità della ricostruzione è stata condizionata dalle verifiche sulla stabilità dei terreni". Poi tra i comuni dove si procede più a rilento troviamo Montegallo, "dove l’adozione dei piani attuativi è stata molto faticosa ed è ancora in ritardo". In riferimento ad Arquata, solo il 20% delle domande per danni lievi è stato presentato (60 su 294 stimati), percentuale che scende al 7% per quelli gravi (122 su 1.776).

Discorso simile a Montegallo, che ha percentuali del 30 e dell’11%, rispettivamente per danni lievi e gravi. In tutto questo si inserisce anche il discorso del contributo per l’autonoma sistemazione, a cui il commissario ha fatto un riferimento preciso: "Si tratta di un problema molto serio, è uno dei difetti da correggere in futuro.

Il Cas è di competenza della Protezione civile, ora stiamo provvedendo a incrociare i nostri dati con i loro così da vedere tutte le situazioni e individuare il modo per far sì che chi ha il Cas, o vive nelle Sae, presenti i progetti. Certo, il dubbio che qualcuno non abbia fretta è legittimo".

E sulla questione della scuola di Arquata ha spiegato: "Conosco il problema, mi è stato segnalato più volte anche dal sindaco reggente Franchi. Ne ho parlato con il ministro dell’istruzione e so che la Regione sta portando avanti delle iniziative. Personalmente non ho poteri sulla programmazione scolastica, noi ci occupiamo della ricostruzione".