
La beffa segue il danno, si sa. Ed è accaduto anche questa volta alle agenzie di viaggio, costrette a restare chiuse mentre il ministero dell’Interno ha dato il via libera ai viaggi all’estero, anche in zona rossa. "Sono giustificati gli spostamenti finalizzati a raggiungere il luogo di partenza di questo tipo di viaggi che, in quanto generalmente consentiti non possono subire compressioni o limitazioni", si legge nella nota protocollata in vista delle vacanze pasquali, quella che ha suscitato dure polemiche, a partire da Federalberghi, che ha chiosato così: "Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e impedire quelli in Italia". Sul piede di guerra anche le agenzie di viaggio ascolane, ormai sull’orlo del collasso. "Si tratta di una becera trovata pubblicitaria – ha detto, senza mezzi termini, il titolare di ‘Vire viaggi’, Stefano Albertini – chi voleva partire a Pasqua avrebbe dovuto prenotare almeno 3 settimane fa. Difatti, le prenotazioni sono state pochissime in tutta Italia: al di là di un volo charter per Tenerife da Milano con 180 persone a bordo e una crociera Msc con 1800 passeggeri, non partirà nessuno". In effetti, da Ascoli, non è stata fatta nessuna prenotazione, per cui si prospetta una nuova settimana ‘ai domiciliari’. "Non stiamo lavorando per niente – afferma Albertini – abbiamo gestito solo qualche viaggio di lavoro e qualche ritorno dall’estero. C’è anche da dire che partire non è affatto semplice e si può farlo solo previo tampone in uscita e in entrata, a cui devono seguire 5 giorni di quarantena".
La vera presa in giro, però, è sempre la stessa: ancora una volta viene incentivato il turismo fai da te, quello che consente di fare bottino alle piattaforme di prenotazione online. Su questo aspetto, oltre al titolare dell’agenzia ‘Vire’, si è espresso anche Gianpio Annibali della ‘Robles’ "È l’ennesima beffa – ha detto – e questo, per noi, che paghiamo regolarmente le tasse nel nostro paese, rappresenta una vera ingiustizia. Siamo chiusi da ormai 3 settimane e non sappiamo che fine faremo. L’ultima speranza che ci resta è la vaccinazione: se entro luglio saranno vaccinati i 50enni, potremo riappropriarci di una buona fetta di turisti, altrimenti il dramma volgerà in tragedia". I vaccini, dunque, rappresentano la chiave di volta per uscire dal limbo, ma c’è bisogno di accorciare i tempi in vista delle vacanze estive: "Stiamo andando piano – conclude Albertini –. Bisogna velocizzare la campagna di vaccinazione, sostituendo i tanti che hanno rinunciato con altri che, invece, desiderano ricevere la dose. Al momento, c’è tanta frustrazione e troppa confusione, una situazione nebulosa che sta mettendo le varie attività le une contro le altre".
Valeria Eufemia