Bologna, 27 marzo 2019 – In vista dell’autopsia sul corpo dei due fratellini Nathan, che si svolgerà venerdì a Modena, il padre dei due ragazzini, Heitz Nathan Chabowe è stato indagato con l'accusa di istigazione al suicidio. Questo atto consente la nomina di un perito di parte e prendere parte all’esame. Al momento, l’uomo è difeso da un avvocato d’ufficio, ma l’ipotesi prevalente degli inquirenti resta che la morte dei due fratellini sia stata una disgrazia, dai contorni ancora da chiarire. Motivo per cui, questa mattina, si è tenuto un summit tra il procuratore Giuseppe Amato, la Squadra mobile e la Scientifica. "Si è in attesa dei risultati degli accertamenti della Polizia scientifica ma finora tutto fa propendere per una disgrazia", fanno sapere dalla Procura specificando che "i definitivi sviluppi saranno comunicati al termine di tutti gli accertamenti".
"Si tratta di un'iscrizione formale - ha fatto sapere l'avvocato Cristina Busato, che come difensore d'ufficio assiste il padre dei due ragazzini -, per svolgere gli accertamenti irripetibili. Ci sono ancora pochi elementi, ma si è trattato sicuramente di una disgrazia, come pensano anche gli inquirenti. Il quesito formulato per l'autopsia è molto ampio e volto ad indagare qualunque causa. Si chiede, tra l'altro, di accertare eventuali lesioni pregresse e l'assunzione di farmaci o altre sostanze". Sulla tragedia anche la Procura per i minorenni di Bologna sta valutando che accertamenti. I due, di 11 e 14 anni, Benjamin e David Nathan, hanno perso la vita sabato alla periferia di Bologna.
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L'ufficio giudiziario minorile, guidato dal procuratore Silvia Marzocchi, si è interessato al caso essendoci altri due minori nel nucleo familiare, due bimbi più piccoli. La famiglia non era in carico ai servizi sociali. La Procura minorile svolgerà a sua volta un'indagine per valutare se siano necessari eventuali interventi di tipo civile.
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Sulla vicenda la Procura ordinaria ha già aperto un fascicolo conoscitivo e si attendono gli esiti dell'autopsia, disposta dal procuratore Giuseppe Amato e dal pm Tommaso Pierini. Al momento, gli inquirenti propendono per una disgrazia, anche se non è ancora chiara la dinamica dei fatti.
Quando i due ragazzini sono caduti, il padre, solo in casa con loro, era in bagno: poco prima li aveva sgridati e la porta della casa era chiusa a chiave. Sentito a lungo, la sua versione è stata ritenuta attendibile.
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