Torre Garisenda malata, Sgarbi: “Portare da 5 a 10 milioni l’intervento dello Stato”

Il sottosegretario, che ha preparato la relazione per il ministro Sangiuliano, vuole raddoppiare i fondi e si augura che i progettisti garantiscano un intervento non troppo lungo”

Bologna, 29 ottobre 2023 - Tutti in soccorso della torre Garisenda malata, che resterà chiusa per anni e attorno alla quale non passeranno più i bus. Dopo la proposta del sindaco Matteo Lepore - stamattina alla StraBologna - di inserire anche le Due torri nel patrimonio Unesco, si fa vivo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che per salvare la torre simbolo di Bologna propone di raddoppiare i fondi messi in campo dallo Stato.

Vittorio Sgarbi sotto la Garisenda:  il sottosegretario alla Cultura ha proposto che l'intervento dello Stato per la torre sia innalzato a 10 milioni (foto Schicchi)
Vittorio Sgarbi sotto la Garisenda: il sottosegretario alla Cultura ha proposto che l'intervento dello Stato per la torre sia innalzato a 10 milioni (foto Schicchi)

Sgarbi, che ha preparato una relazione per il ministro Gennaro Sangiuliano sullo stato della Torre della Garisenda a rischio crollo, rivela: "Ho proposto che l'intervento dello Stato, stimato dalla collega Borgonzoni in 5 milioni di euro, sia innalzato a 10 milioni, con la garanzia dei progettisti di un intervento non troppo lungo e non frazionato".

Cucinella: sì al centro pedonale

Secondo Mario Cucinella, architetto di fama internazionale e analista sempre attento dei cambiamenti urbanistici a Bologna, "la chiusura della Garisenda può essere un’opportunità della città. Che sconta, quello sicuramente, un ritardo sulle infrastrutture".

L'architetto spende poi una parola a favore della pedonalizzazione del centro storico: "La Garisenda è una torre provata dal tempo, le pietre hanno una base di gesso che non hanno aiutato. Ecco perché un restauro, dopo nuove analisi e studi, può essere un’occasione da non perdere per un piano della pedonalizzazione del centro storico. Già ora, quando vedi la città con il T-Day vedi un’altra cosa. Parliamo del futuro".

I dubbi dei commercianti

A non volere la 'zona rossa' sotto le due torri sono gli esercenti della zona. Lo stop alla circolazione nella parte conclusiva della strada è una delle grandi spine nel fianco degli esercenti. Chi era abituato a fermarsi dopo essere sceso da uno dei molti autobus non verrà più, è la preoccupazione di molti.

Dalla Feltrinelli di piazza di Porta Ravegnana, la ‘store manager’ dice che non ci sono dichiarazioni da fare. Eppure il cordolo davanti alla libreria è continuamente intasato: pochi metri a disposizione dei pedoni, che finiscono per appiccicarsi l’uno all’altro.  

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