NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

La vita sotto la Garisenda transennata, residenti e turisti preoccupati. "I problemi erano noti da tempo"

Chi abita e lavora in via San Vitale non si dà pace: "A cosa serve chiudere solo piazza di Porta Ravegnana?" E le vibrazioni dei bus, causa della fragilità del terreno su cui poggia la Garisenda, "si sentono al terzo piano"

La vita sotto la Garisenda transennata, tra turisti e residenti

La vita sotto la Garisenda transennata, tra turisti e residenti

Bologna, 23 ottobre 2023 – “Faccio una foto alla Garisenda. Non sia mai che crolli...". L’ironia è un’arma scaramantica. L’adoperano i tantissimi turisti, molti più del solito, che si fermano a fare una foto alla torre già citata da Dante nel XXXI canto dell’Inferno: "Qual pare a riguardar la Carisenda sotto il chinato, quando un nuvol vada sovr’essa si’, ch’ella in contrario penda".

Pende da sette secoli almeno, insomma, la torre. Ma nel Medioevo non c’erano i bus doppi da 28 tonnellate. E le vibrazioni prodotte dal passaggio continuo di mezzi pesanti oggi la fanno scricchiolare, spostare dal suo asse già sbilanciato. E adesso che il Comune ha transennato la piazza e chiuso il traffico, chi abita o lavora lì intorno un pochino di ansia ce l’ha.

"Non penso la torre arrivi a crollare", dice Omar Lanarti che abita proprio di fronte alla Garisenda, in via San Vitale. "Anche perché – continua – se ci fosse questo rischio le transenne così sistemate dal Comune sarebbero proprio ridicole. Cosa stanno a significare, solo intorno a piazza di Porta Ravegnana? Tra l’altro sono anni che c’è un cantiere nella piazza. A che è servito?". Dal suo terzo piano, comunque, le vibrazioni dei bus Omar le sente bene. Ancora meglio si sentono nel bar sottostante, dove lavora Tania Berti: "Si sapeva da un sacco di tempo che qui era necessario un intervento, è giusto farlo e mi domando perché il Comune abbia aspettato tanto. Resta il fatto che il blocco del traffico è un disagio, per me in prima persona, perché vengo al lavoro col bus. E poi per le attività, perché senza bus qui non passa più nessuno".

Che fosse almeno decennale l’allarme per la stabilità delle Torri dovuta alle vibrazioni indotte dal traffico, lo testimonia Alberto Tassinari, dell’Associazione per la tutela del centro storico di Bologna, che cita titoli e articoli usciti sulla cronaca locale addirittura dal 2010, "quando Enzo Boschi presentò un dossier di 600 pagine alla commissaria Cancellieri, per avvertire dei rischi che il centro medievale della città correva a causa della frequenza del passaggio di bus e mezzi pesanti. Noi, allora come oggi, eravamo per la pedonalizzazione". Ma da allora, escluso il naufragio del Civis, nulla è cambiato.

"Abitiamo appena dopo il Torresotto – dicono Raffaella e Salvatore –. Quando i bus passano in casa vibra tutto, e il rumore non è da meno. Siamo preoccupati, chiaro. Anche per il protrarsi degli interventi e della chiusura della strada". Graziana e Dante, con la figlia Camilla, di Chioggia, ieri mattina erano in giro per una visita in città: "Abbiamo letto le locandine dei giornali, sui rischi per la torre, e siamo venuti a vedere". E sono tantissimi i turisti che, come loro, scattano una foto e portano via un ricordo. Perché le Torri sono il simbolo di Bologna. E la priorità è occuparsi della loro salute.

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