Les Copains Bologna al capolinea. L’azienda è in liquidazione

In crisi il marchio fondato da Mario Bandiera e di proprietà di Super Srl La Filctem: "Qui sono a rischio decine di posti di lavoro". L’ad: "Atto dovuto"

Showroom Les Copains per la settimana della moda donna a Milano

Showroom Les Copains per la settimana della moda donna a Milano

Bologna, 19 febbraio 2022 - Un marchio che ha fatto storia e la cui storia, ora, rischia di finire. È questo il timore espresso dalla Filctem Cgil per quanto riguarda il destino di Les Copains, il marchio di abbigliamento made in Bologna fondato negli anni ’50 da Mario Bandiera e nel 2019 passato sotto la proprietà di Super Srl, della famiglia Zambelli. A mettere a rischio la sopravvivenza di Les Copains e con esso "dei circa 40 dipendenti che lavorano tra la sede di via Stendhal, l’outlet a Barberino del Mugello e quello a Noventa di Piave", come denuncia la Filctem provinciale, è la messa in stato di liquidazione decisa dalla proprietà e avvenuta nei giorni scorsi. Una situazione su cui "non abbiamo commenti da fare, se non che la messa in stato di liquidazione è un atto dovuto nell’esercizio delle mie funzioni", ha spiegato Rodolfo Zambelli, amministratore delegato della Super Srl.

Parla l'Ad: "Costretti a liquidare"Les Copains in crisi, per l'acquisizione in pole il proprietario di Bruno’s - Les Copains venduta alla Super della famiglia Zambelli  Le conseguenze però non sono che agli albori e al momento "i dipendenti di Les Copains hanno tre mensilità arretrate, oltre alla tredicesima di dicembre e ai premi moda – elenca Stefania Pisani, segretaria della Filctem Cgil di Bologna –. Siamo di fronte a una situazione molto delicata, in cui ci stiamo confrontando con l’azienda per capire come fare per ridurre il danno per i dipendenti coinvolti e scongiurare il rischio cannibalismo del marchio storico". Il timore del sindacato è quello che sulla griffe piombi "un acquirente esterno che approfitti della crisi di liquidità per prendere il marchio e disgregarne la rappresentatività che ha nel tessuto economico bolognese e non solo". Ad essere a rischio infatti sarebbero ancora una volta tanti posti di lavoro. Una trentina circa secondo le stime Cgil, che riferendo anche di alcuni lavoratori che si sarebbero già licenziati nell’ambito della crisi di liquidità in corso, aggiunge: "Soprattutto qui si tratta di manodopera femminile. A maggior ragione, il nostro obiettivo è tenere l’azienda in vita a tutti i costi, gestendo questa crisi in una logica anche istituzionale e politica". Anche se, da parte di Stefania Pisani c’è "al momento scetticismo, per non dire realismo, nell’affermare che la triste realtà del momento è fatta di posti di lavoro che andranno persi". Il sindacato infatti tiene monitorata la situazione, che resta tesa anche in via Stendhal, lì dove in un unico stabile si dividono su più piani lo spaccio aziendale e i laboratori con tutti i macchinari di produzione. Uno scenario che lascia così prefigurare "il concreto rischio" che il prossimo passo sia proprio la vendita e chiusura dello storico marchio Les Copains e con esso, di un pezzo della storia dell’abbigliamento bolognese, nel comparto del prêt-à-porter.  

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