ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

’Nessun colpevole’: "Difficile dirlo ai bimbi che hanno sofferto"

I legali delle famiglie: delusi dal verdetto dei giudici

. disegno di una bambina ritenuto falsificato dalla procura con l’aggiunta di mani per rappresentare un palpeggiamento

. disegno di una bambina ritenuto falsificato dalla procura con l’aggiunta di mani per rappresentare un palpeggiamento

"Sarà difficile spiegare ai bambini strappati alle loro famiglie che non vi sono colpevoli per tale scempio. Che, a prescindere dalle falsità commesse e censurate in sentenza, nessuno risponderà delle terribili sofferenze patite dai bambini e dai loro genitori". È l’opinione netta sul verdetto di primo grado espressa dall’avvocato Domenico Morace, che rappresenta due parti civili: un minore e la madre, in passato sposata con un uomo che poi ebbe figli con un’altra donna, vicende poi finite al centro del processo. Erano stati chiesti come risarcimento 10mila euro per la donna e 30mila per il figlio.

"Le sentenze si rispettano e, al momento, in attesa delle motivazioni, ogni commento sarebbe inutile e fuori luogo", esordisce l’avvocato Gianluca Tirelli, che tutela una coppia originaria dell’Albania: "I genitori che assisto sono ovviamente rimasti molto delusi dall’esito del processo, ma se dal punto di vista umano li si può capire – è il suo distinguo – sotto il profilo processuale si devono fare ragionamenti diversi che non possono fermarsi al dispositivo della sentenza".

Per la famiglia il legale aveva chiesto 300mila di risarcimento, dopo aver rievocato così la situazione: "Nell’ottobre 2018 lui, a 5 anni, uscì da scuola: cercava gli occhi della madre, ma trovò braccia che lo presero e lo caricarono su un’auto. La madre assistette alla scena e bloccò la macchina: venne prelevata pure lei e trasportata in luogo sconosciuto al padre. Poi si seppe che i servizi sociali avevano evidenziato alcuni elementi alla base di questo prelievo forzoso". Per il legale "la loro casa non era disadorna, il bambino non era denutrito, le macchie sulle mutande erano feci ma furono indicate come segno di violenza sessuale. La depressione del bambino non fu verificata e neppure la cattiva gestione del denaro".

Sul caso l’avvocato Federico Donelli, codifensore della psicologa Federica Alfieri, assolta, aveva ribattuto nell’arringa: "Il padre fece due deposizioni al tribunale dei Minori: nel novembre 2018 confermò di essere stato segnalato per risse, poi nell’aprile 2019 ammise l’uso di alcol e litigi con moglie davanti al figlio; dicendolo non sarebbe stato faciliato nel riavere il bambino. Qui in tribunale, però, ha negato le bevute e le discussioni. È chiaro che lui non risulta credibile nel processo in corso". E poi: "Il pediatra in aula ha parlato di alimentazione selettiva, dicendo che significa inadeguata. È emerso che non ci furono bilanci di salute sul minore dal 2014, che pure sono previsti, e che il pediatra non vide il bambino nel 2015".

È costituita parte civile anche l’associazione Colibrì con sede a Savona, che propone attività di volontariato per sostenere la genitorialità: "Ogni sentenza va rispettata perché rappresenta la giustizia - dichiara l’avvocato Valeria Passeri -. Al di là delle assoluzioni, speriamo che questa sentenza determini una riforma nel segno della trasparenza ed efficienza sul sistema dei servizi sociali e specialistici, fondamentali in un tessuto sociale dove la famiglia è sempre più disgregata e precaria e a rimetterci sono sempre i nostri figli".

al. cod.

E' difficile muoversi per chi abita Bologna, è difficilissimo per chi viene dalla provincia, strade deviate o chiuse e indicazioni scarse ed insufficienti. I cantieri ostacolano la vista di quello che