Omicidio Matteuzzi, parla il vicino di casa di Alessandra: "Il suo ex mi disse: ‘La ucciderò’"

L’incontro con Padovani risale ai primi di luglio

Alessandra Matteuzzi, barbaramente uccisa dall'ex fidanzato Giovanni Padovani lo scorso ottobre

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Bologna, 23 marzo 2023 – "Mi ha confidato: lei non mi ama più, non mi vuole più, io la voglio ammazzare e mi assumerò le responsabilità, gliela devo far pagare". A raccontare questo episodio agli inquirenti è un vicino di casa di Alessandra Matteuzzi, la donna di 56 anni barbaramente uccisa il 23 agosto scorso a martellate, calci, pugni e colpi di panchina dall’ex fidanzato Giovanni Padovani, 27 anni. Ed è proprio quest’ultimo il ragazzo in cui il vicino di casa di Alessandra si imbatte, ai primi di luglio.

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"Ho notato un soggetto che con fare furtivo approfittava dell’apertura del passaggio automatico per entrare nel mio condominio dietro di me. Mi sono avvicinato e lui, con fare aggressivo, mi ha chiesto chi fossi. Gli ho risposto brusco che era lui a dovermi delle spiegazioni, essendo entrato in una proprietà privata. A quel punto il ragazzo si è messo a piangere".

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E gli confida l’intenzione di uccidere la donna, racconta il residente di via dell’Arcoveggio, che tentò di "farlo ragionare". Il vicino citofona allora ad Alessandra, che gli chiede però di "allontanare" Padovani perché le "faceva paura". E il ventisettenne allora: "Adesso le entro dal balcone".

Il killer ora è detenuto nel carcere di Piacenza. E, rispetto alle dichiarazioni che fece ai pm lo scorso febbraio, il commento degli avvocati della famiglia Matteuzzi, Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini è netto: "Padovani accusa più o meno velatamente Alessandra di avere con il suo comportamento ’causato’ il proprio omicidio: una impostazione inaccettabile.

Quanto alla salute mentale di Padovani, a suo dire peggiorata di recente, non ha alcuna attinenza con la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Tutti gli elementi raccolti dalle indagini consentiranno, al processo, di smentire tutte le sue affermazioni".

Padovani è difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni, certo invece che la "tossicità della relazione tra i due ebbe una ricaduta grave sulla psiche già alterata del mio assistito".

f. o.

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