
Le forze dell’ordine hanno aumentato i controlli nelle zone calde della città. I negozianti sono al loro fianco
Bologna, 8 giugno 2025 – "Così ci sentiamo più sicuri". I cittadini promuovono ’Porte Aperte’, che proseguirà fino al 31 dicembre. L’iniziativa di Confcommercio Ascom, con il sostegno del Carlino, ha coinvolto centinaia di attività tra Bologna e provincia con l’obiettivo di prevenire episodi di violenza aprendo le porte di bar, locali, negozi, ristoranti e hotel a chiunque si senta in pericolo o a disagio per strada. La proroga del progetto, dal 31 luglio al 31 dicembre di quest’anno, è una "buona notizia" per i bolognesi, anche per coloro che non conoscevano l’iniziativa: "L’importante è che si faccia qualcosa riguardo al tema sicurezza", affermano alcuni cittadini.
In quasi un anno hanno aderito oltre 600 attività e sono più di duemila le richieste d’aiuto e le segnalazioni di truffe, molestie e scippi. I commercianti diventano così un presidio, in particolare durante le ore serali. Per una battaglia che unisce tutti contro il degrado e l’insicurezza.
È di questo avviso anche Davide Bicocchi: "L’iniziativa è utile, credo che il tema sicurezza debba essere più condiviso. Far partecipare di più il cittadino e portare così alla luce quelle che sono le sue esigenze, spesso invece relegate in un casellario. Credo che ogni persona abbia il diritto di vivere in modo sereno e pacifico". Al suo fianco la figlia Bianca: "Sicuramente, per me che esco la sera, quando rientro a casa è rassicurante vedere una strada illuminata con dei negozi aperti. Mi fa sentire più tranquilla", commenta.
Quindi "ben vengano iniziative come ‘Porte Aperte’" anche per Stefania Caligiuri. "Qualsiasi cosa possa servire per contrastare la criminalità cittadina è la benvenuta – prosegue –. È vero anche che, se c’è bisogno di iniziative come questa, allora vuol dire che c’è un ampio disagio che bisogna combattere".
Bologna del resto è cambiata negli ultimi anni. Lo pensano anche Gian Luigi Spiga e Katia Gombia: "Se non si è in gruppo, spesso si ha paura di uscire la sera. È un problema che la gente sente particolarmente. Bologna è cambiata negli ultimi anni, adesso alcuni quartieri sono inavvicinabili – racconta la coppia –. Porte Aperte? Un’idea positiva. Più si coinvolge la gente più la maggioranza si sente tranquilla. Anche perché la città piano piano si sta degradando, bisogna agire".
Un argomento, quello della sicurezza, che riguarda anche i turisti e coloro che abitano in provincia. "Bologna sicura? Non sono più residente in città, però mi capita spesso di venire in centro e certamente in passato il Quadrilatero era più sicuro di quello che è attualmente", sottolinea Massimiliano Tommesani.
Per questo iniziative come ’Porte Aperte’ "fanno il bene della città e della comunità intera, perché rendono Bologna fruibile e percorribile a tutte le ore, senza alcuna preoccupazione", dice Lidia Corni.
Dello stesso avviso è Biagio Dragone: "Bologna deve essere più sicura, il cittadino ha il diritto di uscire di casa con tranquillità e disinvoltura – dice –. Per cui l’iniziativa dei commercianti va benissimo, un segnale che danno ai bolognesi, che grazie a loro si sentono più sicuri. Bene anche l’impegno a 360 gradi di Questura, Prefettura e Comune".
Infatti per rendere Bologna più sicura, secondo Yuri Zini "serve aumentare il presidio delle forze dell’ordine, soprattutto di sera. Poi è utile anche fare prevenzione nelle scuole e parlare con i ragazzi – aggiunge –. Porte Aperte è un’iniziativa giusta che fa il bene alla comunità e crea solidarietà anche tra i commercianti stessi".
Gian Luca Fontanelli infine ritiene ’Porte Aperte’ "utile perché è un progetto che crea più tranquillità tra i cittadini".