FEDERICA ORLANDI e CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Caso scuole Besta: attivista arrestato, alta tensione. Lepore: "Fare chiarezza". È bufera

Bologna, i carabinieri fermano col taser un giovane. Il sindaco: cos’è successo ai danni del manifestante? Presidio davanti al Tribunale. Ma il giudice convalida: furto, resistenza e lesioni. Tre militari feriti

Bologna, 6 aprile 2024 – Quello della protesta contro la costruzione delle nuove scuole Besta in zona San Donato a Bologna sta diventando un vero e proprio caso. Con la tensione che ogni giorno cresce, in città. Dopo gli scontri mercoledì tra forze dell’ordine e manifestanti del comitato Besta e altri antagonisti (tra cui membri di vari collettivi e alcuni anarchici), ecco che ieri notte, nel parco Don Bosco in cui il complesso scolastico sorgerà a scapito di una trentina di alberi, si è scatenato di nuovo il caos.

Il presidio davanti al Tribunale; nel riquadro, il momento in cui l’attivista diciannovenne è stato fermato dai carabinieri
Il presidio davanti al Tribunale; nel riquadro, il momento in cui l’attivista diciannovenne è stato fermato dai carabinieri

I carabinieri del Radiomobile, intervenuti attorno all’una per la segnalazione di un furto in atto nel cantiere del tram che sorge nello stesso parco, hanno infatti sorpreso sul posto tre uomini con i passamontagna in testa.

Due si sono dileguati, ma uno, rivelatosi poi uno studente di 19 anni, dopo un primo tentativo di fuga si sarebbe scagliato contro i militari. I quali, per placarlo, hanno usato il taser. In suo soccorso sono sopraggiunti altri 30 attivisti, da giorni impegnati in un presidio fisso del parco. Sono scoppiati disordini e tre carabinieri sono rimasti feriti. Il diciannovenne è stato infine arrestato.

Ma di nuovo, ha opposto resistenza al tentativo dei carabinieri di caricarlo a bordo dell’auto di servizio, distribuendo sputi e calci agli operatori intervenuti; a questo punto, gli hanno spruzzato contro lo spray urticante.

Ben presto, sui social ha cominciato a diffondersi e rimbalzare la notizia dell’accaduto, con dettagli amplificati o persino travisati, poiché si è parlato di "polsi e mani spezzati", "sangue" e altre lesioni riportate dal giovane che invece al pronto soccorso ha ricevuto cinque giorni di prognosi per contusioni a collo e costato. Con una ’chiamata alle armi’: davanti al tribunale in cui è tenuta la convalida dell’arresto del giovane, si sono in fretta riuniti oltre 150 antagonisti, per un presidio di solidarietà.

Nel frattempo però è scoppiata pure la bufera sulle parole del sindaco Matteo Lepore, che attorno alle 11 ha chiesto "chiarezza su ciò che è successo ai danni di un manifestante", citando "ricostruzioni inaccettabili", e si dice disponibile a incontrare il Comitato Besta, che però ha declinato l’invito per la "troppa tensione".

Nessun cenno ai carabinieri feriti e intervenuti a difesa del cantiere comunale: hanno avuto prognosi tra i 10 e i 20 giorni. Solo qualche ora dopo Lepore chiederà a tutti di "fermarsi a ragionare" ed esprimerà "solidarietà sia alle forze dell’ordine, che ai manifestanti feriti". Immediata la reazione del mondo politico: tra tutti, il viceministro Galeazzo Bignami, che ha espresso "solidarietà ai carabinieri feriti. Gravissimo che qualcuno getti ombre sul loro operato".

Ma torniamo in tribunale. L’udienza di convalida è durata circa un’ora, poi il giudice Anna Fiocchi si è riservata fino al tardo pomeriggio prima di decidere di convalidare l’arresto, senza disporre misure cautelari nei confronti del diciannovenne (la Procura aveva chiesto i domiciliari). "Non ci sono del resto i presupposti: il ragazzo è incensurato, non ci sono pericolo di fuga o di inquinamento delle prove", è il commento del suo avvocato, Mario Marcuz. Lo studente è accusato di furto aggravato – il responsabile del cantiere ha denunciato l’ammanco di materiale edile per un valore di circa diecimila euro –, di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

L’avvocato Marcuz ha poi spiegato: "Le uniche immagini del suo arresto le abbiamo fornite noi: sono video che ne riprendono l’ultima fase. Si vede come il ragazzo manifestasse sintomi di soffocamento: è stato attinto due volte dal taser e spruzzato con lo spray al peperoncino, nonché ammanettato". Non solo: "Abbiamo contestato anche l’azionamento del taser, raccomandato in situazioni estremamente eccezionali e a fronte di pericoli che qui non c’erano: il ragazzo stava scappando e non aveva atteggiamenti aggressivi".

A fine giornata, comunque, ’Giò’ è uscito dal tribunale accolto da applausi e grida: si è unito ai sodali e con loro è partito in corteo fino al parco Don Bosco, in cui il comitato si è infine riunito in assemblea. Comitato che ha annunciato per questo pomeriggio un "incontro-tavola rotonda per discutere delle "gravi criticità ambientali e architettonico-didattiche rappresentate dalla distruzione del parco don Bosco e dell’attuale scuola media Besta".

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