Torre Garisenda, in arrivo a Bologna il comitato per il restauro: “Possiamo salvarla da soli”

Idea raccolta fondi come con il Nettuno. Begaj sui 5 milioni promessi da Borgonzoni: "Comune non coinvolto"

Bologna, 24 ottobre 2023- Un comitato per il restauro della Garisenda è ai nastri di partenza. In attesa dei dati definitivi dei tecnici, il sindaco Matteo Lepore è pronto a creare un organismo ad hoc chiamando a dare un aiuto anche la città.

"Sia dal punto di vista delle idee ma anche da quello economico, come già abbiamo fatto per il restauro della fontana del Nettuno", dice in Aula.

Una vecchia ispezione alla torre Garisenda a Bologna
Una vecchia ispezione alla torre Garisenda a Bologna

A far parte di questo comitato non è detto che ci saranno i docenti dell’organismo tecnico-scientifico e il sindaco non esclude di chiamare anche personalità internazionali. Resta da capire, come (e con quali fondi), si procederà con il restauro della Torre che soffre da tanti anni.

Fonti di Palazzo d’Accursio riferiscono che c’è stata una telefonata con il ministro Gennaro Sangiuliano con il quale si è convenuto che si farà quanto necessario, lavorando a un progetto di messa in sicurezza all’avanguardia per risolvere il problema della Garisenda, mettendo da parte le differenze politiche.

Un tema, questo, sottolineato nell’intervento di Lepore in Aula che, non a caso, ha ringraziato la sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni "per la collaborazione", mentre ha duramente attaccato (nella riunione dei capigruppo) i referenti bolognesi di Fratelli d’Italia.

Sui fondi, si parla della disponibilità di 5 milioni di euro del Pnrr, come annunciato proprio da Borgonzoni che si è attivata dopo l’alert al ministero da parte dalla Sorprintendente Francesca Tomba. Ma il sindaco in Aula spiazza tutti facendo sapere che "non necessariamente useremo quelle risorse, anche perché sono state richieste con un bando e non sappiamo ancora se entro novembre ci saranno".

Da qui, spiega il sindaco, "qualora servissero ingenti fondi, il Comune ha le spalle coperte per poter affrontare, anche da solo, il restauro della Garisenda", non escludendo la possibilità di usare l’Art bonus come già successo per il Nettuno.

Perché, viene da chiedersi, non dare priorità ai 5 milioni dell’esecutivo? Da quello che filtra, non pare essere stato preso bene l’attivismo dei Beni culturali. Che, stando a quanto sollevato da Detjon Begaj di Coalizione civica, ala sinistra della maggioranza, durante la riunione dei capigruppo, "si è appreso che la Soprintendenza ha candidato la Garisenda, senza coinvolgere il Comune e senza avvertirlo preventivamente".

Una scelta, diciamo così, giudicata non proprio correttissima dall’esponente di maggioranza.

Insomma, pure sulle risorse per il restauro, c’è più di un distinguo. Segno che la collaborazione bipartisan "per salvaguardare un bene di tutta la città" faticherà a superare le divisioni politiche.

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