Zona arancione: bar e ristoranti, si chiude anche a Bologna. Stop spostamenti

Da domani e per due settimane, divieto di uscire dal Comune di residenza. Alle norme nazionali si aggiungono le restrizioni regionali

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Bologna, 14 novembre 2020 - Da domani e per due settimane l’Emilia-Romagna si colora di arancione, ma è più vicina al rosso. Il motivo? L’ordinanza regionale (che scatta, invece, domani) aggiunge altre misure più severe che, ad esempio, la fascia arancione non prevederebbe. Morale: in questa ennesima giungla di ordinanze, regole e misure la fascia è quasi fucsia.

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Spostamenti. La nuova ordinanza del ministro Speranza che, di fatto, ci colora da giallo ad arancione, vieta gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro (salvo comprovati motivi da giustificare con autocertificazione). Finché eravamo gialli, avremmo potuto muoverci senza restrizioni. Oggi è l’ultimo giorno per farlo. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5.

Bar e ristoranti. Causa declassamento ad arancione, chiudono sette giorni su sette, con asporto consentito fino alle 22 e consegne comunque possibili. Dopo le restrizioni dell’ultimo Dpcm che li obbligava a chiudere alle 18, ma li lasciava aperti nel weekend, sono costretti a tirare giù la serranda. Oggi è l’ultimo giorno per fare colazione al bar o pranzare al ristorante.

Negozi. Restano chiusi la domenica, ma per effetto dell’ordinanza regionale. Sempre aperti, invece, farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie, ed edicole.

Centri commerciali. Restano chiusi nei festivi e nei prefestivi, tutti i weekend, i negozi non alimentari al loro interno. Sarà, invece, sempre possibile fare la spesa. Stop anche ai parchi commerciali (tipo Meraville) e ferme anche le medie e grandi aree di vendita, oltre i 250 metri quadri (grandi catene di abbigliamento e i mega store tipo Ikea).

I mercati. L’ordinanza regionale prevede lo stop ai mercati all’aperto senza piani ad hoc dai Comuni. Palazzo d’Accursio ha recepito l’ordinanza e ha specificato che li chiuderà tutti (quelli contadini, la Piazzola e il mercato dell’antiquariato in piazza Santo Stefano). Si salvano, invece, i mercatini rionali.

Scuola. Altra misura in più, la sospensione delle lezioni di ginnastica, canto e strumenti a fiato alle scuole elementari e medie.

Spesa e attività fisica. Nei negozi alimentari potrà fare la spesa solo un componente per famiglia. Gli amanti dell’attività fisica dovranno evitare centri storici e luoghi affollati.

La caccia. Confagricoltura Emilia-Romagna lancia un appello alla Regione perché non sospenda anche l’attività venatoria a seguito dell’emergenza Covid.

Le reazioni dei commercianti. Ascom, con il direttore Giancarlo Tonelli, sottolinea "il disorientamento degli imprenditori, dopo gli sforzi per garantire la sicurezza. Il mondo del commercio, del turismo e dei servizi è quello più colpito. Pensare a interventi a fondo perduto per questi settori è il minimo". Loreno Rossi, direttore di Confesercenti, attacca: "Troppa incertezza. Almeno si poteva avere la delicatezza di far partire la zona arancione da lunedì, visto che i ristoranti hanno già fatto gli acquisti in base alle prenotazioni. A che cosa è servito il lavoro dell’ordinanza per evitare il declassamento? Siamo senza parole".

ros. carb.

 

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