Lavoro a Bologna: nel 2023 offerti 28mila posti. È boom interinali sopra ai 50 anni

I dati della Camera di Commercio evidenziano segnali positivi. I profili più ricercati sono cuochi, camerieri e addetti alle pulizie

Il quadro del mercato occupazionale in città

Il quadro del mercato occupazionale in città

Bologna, 9 gennaio 2023 – Come sarà il 2023 per il lavoro e l’economia bolognese? I segnali positivi non mancano, anche se, negli ultimi anni, abbiamo imparato a convivere con eventi inaspettati (dalla pandemia alla guerra in Ucraina) che hanno riscritto pesantemente le previsioni economiche. Sull’occupazione, il sistema bolognese ha retto bene, recuperando in due anni il profondo rosso (-11,4%) del 2020, e i dati delle richieste di manodopera delle imprese per la prima parte dell’anno non destano particolari preoccupazioni. Partiamo dai numeri della Camera di Commercio, che stima un totale di 27.790 opportunità di lavoro potenziali sul nostro territorio tra dicembre 2022 e febbraio 2023, in lieve calo (-2 per cento) rispetto alle previsioni del mese precedente. Nel dicembre che si è appena chiuso, in particolare, le entrate previste erano 6.600 circa, in forte calo (-29,1%) rispetto al mese precedente, ma in aumento sul dicembre 2021.

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Un terzo di questi contratti offerti sono stabili (a tempo indeterminato o apprendistato), l’altro 68% sarà a termine. Le entrate previste si concentreranno per il 74% nel settore dei servizi e per il 53% nelle aziende con 50 o più dipendenti. Molto importante il titolo di studio, visto che per candidarsi al 25% delle posizioni offerte serve essere laureati, mentre il diploma è richiesto per il 34% delle mansioni.

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Circa 2.500 assunzioni per il mese di dicembre (ma il dato è stabile anche per il prossimo futuro) riguardano giovani under 30 (il 38%), e i profili più ricercati sono cuochi, camerieri e figure legate alla ristorazione (720 unità), addetti per le pulizie (450), addetti amministrativi e di segreteria al pari con i commessi nei negozi (430). Restano costanti - ma ormai non è una novità - le difficoltà di reperimento di personale, principalmente per "mancanza di candidati" (lo segnala il 35% del campione) e per la "preparazione inadeguata" (11%).

Secondo Roberto Guarinoni, della Camera del Lavoro di Bologna, "la tenuta dell’occupazione dopo la caduta del 2020 è un fatto, ma il livello di incertezza per il futuro è molto elevato. Già quest’anno, le stime di crescita dell’occupazione sono state riviste a ottobre". I temi sul piatto sono quelli che dominano il dibattito nazionale: "L’inflazione che sfiora il 12%, con i prezzi dell’energia che dovrebbero essere leggermente in calo nel 2023, ma che comunque creano grandi problemi all’industria", continua Guarinoni. Di positivo c’è che, "nei tavoli di salvaguardia occupazionale, abbiamo affrontato diversi casi, ma erano situazioni specifiche, non facevano parte di un generale tracollo". Un esempio è quello della Sherwin Williams di Pianoro, elenca Guarinoni "Una multinazionale che, come spesso accade, decide di chiudere non perché lo stabilimento non ha i fondamentali per tenere aperto, ma solo per una logica di profitto. Non è certo il modo di affrontare le crisi che hanno sindacati e istituzioni in Emilia-Romagna".

Poi ci sono le modifiche strutturali del mercato del lavoro, con professionalità che scompariranno e altre che stanno emergendo. Un caso interessante è quello degli interinali: Ia pandemia ha infatti aumentato la diffusione del lavoro in somministrazione. Che resta, sì, piuttosto marginale come incidenza – il 4% dell’occupazione complessiva (comunque sempre 20mila persone, in città, il 30% circa stranieri), nel recentissimo report del Nidil-Cgil –, ma vede una platea sempre maggiore di over 40. Il rischio, ragionava la segretaria del Nidil, Gaia Stanzani alla presentazione dell’inchiesta, è che per queste persone "questa è la forma contrattuale con cui andranno avanti per tutta la vita". Una situazione che si rifletterà anche a livello pensionistico. Soluzioni? "Spesso si tratta di lavoratori che non riescono più a entrare stabilmente nel mondo del lavoro :– chiude Guarinoni –. Ci vuole un larghissimo investimento sulla formazione, politiche attive che riescano ad ’aggiornare’ questi lavoratori. Sarà una delle scommesse del 2023 e dei prossimi anni".

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