
Alessandro Onofri con il surf
Cesena, 18 giugno 2024 – Il mare e una tavola da surf. Cos’altro serve? Per il cesenate Alessandro Onofri, i mari e gli oceani che bagnano il pianeta, sono come casa.
Ci ha trascorso anni, decenni, a cavalcarne le onde, come si vede nei film, con uno spirito che racconta uno stile di vita. Uno di quelli che trovarne di meglio non è facile. E’ stato sei volte campione italiano, è arrivato quarto ai campionati europei e per due volte è stato tra i primi 15 al mondo. Adesso, a 42 anni, non è più tempo di pensare alle gare, ma agli amori veri non si voltano mai le spalle.
Onofri, ora le tavole da surf le produce.
“Col marchio ‘Safe’ che ha acquisito una visibilità internazionale, sempre più apprezzata anche nel mondo dei grandissimi brand. Lo dimostra l’ultimo accordo che abbiamo siglato con Novamarine punto di riferimento nel settore dei battelli di lusso. Tanto per contestualizzare, sono ‘gioielli’ posseduti, tra gli altri, da stelle come Leonardo Di Caprio e Giorgio Armani”.
Qual è il vostro ruolo?
“Forniamo tavole da surf da inserire in dotazione: due per ogni imbarcazione”.
Che tipo di tavole?
“Intanto parliamo di sup surf, quello che si pratica col remo, per intenderci. Si tratta di tavole gonfiabili, che possono essere riposte in apposite sacche”.
Come siete entrati in una fascia così alta del mercato?
“Non è la prima volta che il nome di ‘Safe’ viene abbinato a quello di un marchio di rilevanza internazionale. Tra gli altri accordi che abbiamo stretto negli anni, cito quello con Jeep, che ha permesso agli acquirenti delle vetture di aggiungere come optional la possibilità di disporre di una tavola ‘Safe’ tra le dotazioni del mezzo”.
Avventura senza limiti.
“E’ proprio da qui che siamo partiti. Serve essere chiari: non posso certamente paragonarmi al calibro dei grandissimi imprenditori nazionali o internazionali coi quali abbiamo sottoscritto contratti. Ho usato un’altra strada, quella del ‘personaggio’ Alessandro Onofri, l’atleta che ha passato anni a gareggiare in tutto il mondo, vivendo esperienze incredibili, godendosi la vita e imparando a conoscere un mondo, quello del surf, come le sue tasche. E’ questo che affascina. Spesso il primo punto di incontro è la curiosità che si genera nell’interlocutore. Dopo di che è fatta, perché sulla qualità del nostro prodotto non si discute”.
Usa il plurale.
“Al timone ci siamo io e il mio socio Daniele Cimatti, che prima di conoscermi, non si era mai imbattuto in una tavola da surf, ma che ha un’ottima conoscenza del mondo nautico e non solo di quello. Siamo un binomio vincente. Anche perché restando in ambito nautico, abbiamo aggiunto la produzione delle passerelle gonfiabili, quelle con le quali si accede alla barca e che normalmente sono di legno. Sono davvero accattivanti: c’è chi le usa anche come materassino, bambini e ragazzi ne vanno matti”.
Vive ancora a Cesena?
“Mi sposto tra la Romagna e la Sardegna, non per vezzo. Vista la fascia di mercato nella quale volevamo collocare le tavole, ci siamo concentrati sugli ambienti più esclusivi. In cima alla lista c’è la Costa Smeralda, ma l’elenco è lungo”.
I risultati?
“Siamo in crescita, e con grandi ambizioni. Ora commercializziamo in tutta Europa; l’obiettivo è arrivare quanto meno anche agli Stati Uniti”.
Quando ha iniziato?
“Nel 2014. Ero nel mio momento migliore da atleta, ma già guardavo al futuro. Volevo restare in questo bellissimo mondo ed ero consapevole che riuscirci non sarebbe stato facile. Mi serviva un’idea. Eccola qui”.