Bimbo violentato Cesena, molestatore alla sbarra: foto e video hard in casa

La famiglia del minore ha chiesto un risarcimento di 500mila euro per gli abusi. Nell’abitazione dell’imputato 65enne fu trovato materiale pornografico

Molestie sui minori (immagine di repertorio)

Molestie sui minori (immagine di repertorio)

Cesena, 22 marzo 2023 – Una richiesta di 500mila euro per le violenze subite 12 anni fa. E’ quella rivolta al tribunale di Forlì per le attenzioni morbose e le molestie sessuali nei confronti di un bambino di soli otto anni. L’accusa pende su un 65enne cesenate, imputato di violenza sessuale per aver molestato il bimbo che doveva accudire. Un’accusa lontana nel tempo, ma di quelle che non si possono dimenticare e che lasciano segni indelebili. Ieri in tribunale a Forlì davanti al collegio giudicante composto dalla presidente Monica Galassi, con a latere i giudici Marco De Leva e Anna Fiocchi, il 65enne era assistito dall’avvocato Raffaele Pacifico. Per le parti civili (il ragazzo che oggi ha 19 anni e la zia che lo aveva in affidamento fino alla maggiore età) si è costituito l’avvocato Luca Arginelli che ha chiesto un risarcimento danni di 500mila euro.

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I fatti, risalenti agli anni 2011 e 2012, sono stati ripercorsi dai testimoni sentiti in aula. Una maestra del ragazzo ha raccontato di un improvviso attacco di panico che il giovane ebbe a scuola nel 2019. Fu solo allora che l’immenso malessere venne a galla e, dopo sette anni dai fatti, il ragazzo ebbe il coraggio di parlare e si tolse quel peso che aveva tenuto segreto per troppo tempo. Raccontò all’insegnante di quelle violenze. Quelle violenze subite da quella persona che si occupava, assieme alla moglie, di accudirlo quando la madre non poteva. A distanza di anni sono riemersi i ricordi. I ricordi di quella casa in cui il piccolo passava i pomeriggi. I ricordi di quell’attrezzaia in cui si sarebbero consumati gli episodi violenti, di quella stradina vicino a casa in cui il 65enne si fermava con la macchina per molestare il piccolo, e infine di quella camera da letto appartata e buia dove l’uomo avrebbe toccato nelle parti intime il bambino. Gli episodi di violenza sarebbero capitati anche alla presenza della moglie del molestatore. L’imputato ha sempre negato i fatti. Ieri in aula è emerso che durante le perquisizioni a casa del 65enne è stato trovato del materiale pornografico, poi sequestrato: si tratta di video e immagini pornografiche. Dopo la morte di entrambi i genitori, il ragazzo molestato si trasferì in un’altra regione con la zia e solo qui, dopo sette anni dai fatti, trovò il coraggio di aprirsi e di denunciare il molestatore. Da allora le numerose crisi di panico non lo hanno più abbandonato. Il processo è stato rinviato al 20 giugno per sentire i testi del pubblico ministero.