
Il luogo dell'omicidio e nel riquadro la vittima, Davide Calbucci
Cesena, 20 dicembre 2020 - La palazzina di via Vendemini circondata dal verde degli alberi è stata a lungo immersa nel silenzio ovattato di chi non parla, spera. Spera che tutto possa essere di nuovo come prima, che il babbo ritorni a casa. Non oggi, non più. La speranza si infrange poco dopo mezzogiorno, quando un’ambulanza si ferma davanti all’ingresso e dal mezzo di soccorso scende una donna, parente della ragazzina che aspetta notizie nell’appartamento di un vicino. Non servono frasi, bastano gli sguardi, ai quali seguono le grida di dolore di una figlia che non potrà diventare grande col papà al suo fianco.
AGGIORNAMENTO Davide Calbucci ucciso a Cesena: il quartiere Vigne ha paura

Tutti gli abitanti della zona le sentono e a tutti crolla il mondo addosso. Dalle finestre e dai balconi è un susseguirsi di persone che si affacciano con gli occhi rossi e la voce roca, che chiedono informazioni, che si stringono attorno al dolore della famiglia. "I litigi erano costanti – ricorda qualcuno – e nascevano al minimo pretesto. Come è stato possibile degenerare in questo modo?".
Non ci sono spiegazioni che reggono davanti a una morte violenta. Mai, nemmeno nel parco delle Vigne, la ‘Buca’ come lo conoscono tutti, una grande area verde che per tanto tempo era stata sinonimo di degrado e abbandono e che invece negli ultimi anni era completamente rinata, con una riqualificazione che aveva portato alla realizzazione di una delle aree gioco più frequentate della città e di un percorso lungo il quale camminare, correre e pedalare. O portare a spasso i cani.
Il corpo di Calbucci è a terra, sul prato, coperto da un telo bianco, circondato dagli uomini del commissariato di polizia che analizzano la scena a palmo a palmo. Poco distante c’è una panchina, sulla quale si siede chi piange la vittima. "E’ assurdo! Tantissime volte avevamo segnalato la pericolosità di quell’uomo, Di Giacomo, tantissime volte avevamo chiesto aiuto. Non doveva finire così".
«Papà, sei un eroe". La figlia quattordicenne di Davide Calbucci ha atteso qualche ora prima di aprire il rubinetto dei ricordi, su Instagram. Quattro foto di lei bambina col padre, entrambi felici, e un lungo sfogo d’amore. "Oggi ho perso una delle persone più importanti della mia vita – ha scritto –. Mi dimostrava il bene che mi voleva nei suoi modi. Ricordo quando la sera andavo alla buca con il cane, e mi metteva al centro dell’attenzione con i suoi amici. Per me è molto difficile accettare che il per sempre sia diventato mai più nel giro di poche ore".
Alla figlia , racconta lei stessa, l’uomo la sera prima aveva detto una frase che spesso si dice, magari sovrappensiero: oggi ci sei, e domani non ci sei più. "Avevi ragione – ammette lei –. E ogni giorno che passerà sarai una foto in meno, un momento in meno, un ricordo che si somma ai ricordi, uno sguardo dritto al cielo che mi fa sentire figlia di questo manto azzurro. In fin dei conti, sei piu vivo di quanto mi possa immaginare".