REDAZIONE CESENA

Oreo, Prugna e Ondina: festa per il ritorno in mare

Le tre tartarughe Caretta caretta sono state liberate mercoledì dopo essere state salvate e curate dal Cestha di Marina di Ravenna.

La liberazione della piccola Prugna

La liberazione della piccola Prugna

Doppia festa nelle acque di Cesenatico. Mercoledì il Barchét, l’antica barca navigante del Museo della Marineria, ha festeggiato il suo ritorno in mare dopo un importante intervento di manutenzione straordinaria, partecipando alla liberazione in mare di tre tartarughe che nei mesi scorsi erano state salvate e curate presso la sede di Marina di Ravenna del Cestha, il Centro sperimentale per la tutela degli habitat. Le tartarughe sono state accompagnate a bordo di tre barche del gruppo vele al terzo di Cesenatico, mentre la Capitaneria di Porto ha coordinato le operazioni in mare. Le tre tartarughe sono state battezzate dai loro angeli salvatori Prugna, Oreo e Ondina. Sono esemplari di Caretta caretta e sono state tutte pescate accidentalmente dalle reti del peschereccio Gabbiano dell’armatore Gianni Zavatti. Prugna e Oreo sono state trasferite al centro lo scorso inverno all’inizio dell’anno, mentre Ondina era stata pescata in primavera. Il pescatore Zavatti anziché ributtare in mare le bestiole, ha contattato il Cestha, dove sono state curate. Questa è una prassi che dovrebbero fare tutti, perché le tartarughe, essendo dei rettili, respirano attraverso i polmoni e quando finiscono nella rete, rischiano di annegare. L’acqua marina che gli entra nei polmoni può causare alle tartarughe delle infezioni spesso letali, per questo è importante che vengano curate. Prugna e Oreo sono esemplari piccoli, con un carapace lungo 30 centimetri e un’età di 3-4 anni, mentre Ondina è un po’ più grande e probabilmente ha un anno in più.

Alla loro liberazione hanno partecipato anche l’assessore Emanuela Pedulli, il consigliere comunale Mauro Palazzi, la Guardia Costiera, la Croce Rossa, Loris Bianchi, Marina e Angelo Ori che hanno scattato le foto dalle imbarcazioni e in acqua, in un momento di festa dedicato anche alla sensibilizzazione dei pescatori sull’importanza di portare in porto gli animali catturati involontariamente. Per il Cestha di Marina di Ravenna c’erano la responsabile delle tartarughe marine Sara Segati il tecnico veterinario del centro Alessia Guidi e la biologa marina Linda Albonetti. Il pescatore Gianni Zavatti ha invece partecipato al timone della barca tradizionale Asso, la cui vela al terzo riporta il simbolo dell’asso di bastoni. Per i salvataggi delle tartarughe marine ci sono molte attenzioni sulla marineria di Cesenatico, in quanto oltre Zavatti ci sono per fortuna altri pescatori sensibili, come Alberto Guidotti del Martin Pescatore, Claudio Cesarini del Vikingo e Augusto Ricci dell’imbarcazione che porta il suo nome.

Giacomo Mascellani