Terremoto in Romagna, i fedeli pregano il santo protettore

Messe gremite ieri a Budrio e Badia: subito esauriti i 600 santini di Sant’Emidio, don Filippo Cappelli ha dovuto ristamparne altri

Cesena, 30 gennaio 2023 – Non sono bastati i 600 santini di Sant’Emidio, protettore dai terremoti, tante sono state le persone che ieri hanno partecipato alle messe nelle chiese di Budrio e di Badia e pregato il santo affinché protegga le loro comunità dal terremoto.

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Don Filippo Cappelli il parroco ha dovuto stampare altri 600 santini e ieri mattina per la messa delle 11.15 la chiesa di Budrio dedicata a S. Maria di Cleofa era gremita di fedeli. Don Filippo al termine della messa ha preso la reliquia di Sant’Emidio in mano (conservata nel Museo di arte sacra di Longiano) e ha invitato tutti i fedeli ad alzare il santino e poi tutti insieme hanno pregato ad alta voce.

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Don Filippo quale significato vuole avere la sua iniziativa religiosa? "La venerazione di Sant’Emidio protettore dai terremoti ha una lunga tradizione che risale al 1700 – spiega il parroco - in Italia tantissime diocesi conservano ancora una reliquia del santo proprio perché il problema del terremoto fin da allora era molto sentito. Invocare Sant’Emidio vescovo e martire non significa che i terremoti non ci saranno più, la nostra vuole essere una preghiera affinché in questi giorni che stiamo vivendo in una situazione di angoscia a causa del flagello delle scosse di terremoto il signore ci sia accanto".

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Sui social non è passata inosservato l’invito di don Filippo Cappelli rivolto ai fedeli di Budrio e Gambettola per pregare insieme contro il terremoto, ovviamente ci sono stati alcune persone che hanno stigmatizzato la cosa ma poi ce ne sono state tantissime altre che hanno ribattuto: "Ciascuno è libero di credere o meno, e se vuole partecipare bene altrimenti sta a casa sua, ma il rispetto deve sempre esserci per ogni iniziativa".