ERMANNO PASOLINI
Cronaca

“Addio alla vita da manager, sono diventata una cappellaia”

Ilaria Mariani, due lauree e un lavoro sicuro, è diventata artigiana per seguire la sua passione: "Desideravo questo lavoro fin da piccola"

laria Mariani con uno dei suoi modelli

laria Mariani con uno dei suoi modelli

Cesena, 4 aprile 2024 – Due lauree in tasca, una in economia, commercio e gestione aziendale e l’altra in management e statistica, e dopo sei anni di lavoro sicuro in banca e in aziende, ha deciso di mollare tutto e di fare un altro lavoro più creativo: diventare artigiana cappellaia.

Ilaria Mariani, in arte "Im_hats" (Io sono cappelli), 32 anni, di Roversano di Cesena. Come è nata l’idea di lasciare un posto fisso e ben remunerato per addentrarsi in questa avventura?

"Fin da piccola colleziono cappelli che chiamavo ‘Il Poppo’, li ho sempre portati e ne ho un centinaio a casa, compresi quelli delle risaie. Dopo la prima laurea sono stata due mesi in Inghilterra, poi sono tornata a Cesena, ho preso la seconda e ho iniziato a fare i vari lavori nel settore finanziario. Ma nella testa avevo sempre i cappelli di fatto e come idea di crearli".

Come è diventata cappellaia?

"Oltre alla passione per questo lavoro artigianale serve anche competenza. Così ho studiato con un maestro cappellaio, Dario Quintavalle, che vive in Inghilterra. E lui mi ha insegnato questo mestiere che io considero pazzesco per quanto è bello e originale".

Che tipo di cappelli crea?

"Sia invernali che estivi, di paglia e di feltro. La mia particolarità è essere conosciuta come "Big B" che è un cappello-montagna alto oltre 20 centimetri molto richiesto anche all’estero".

I suoi clienti?

"Maschi e femmine, dai 30 ai 70 anni. Ogni cappello è unico nel suo genere, personalizzato con piume sciamaniche, cristalli e monete portafortuna. Poi li pirografo".

Dove si trovano i suoi cappelli?

"A Cesena, Milano Marittima, Riccione, Iesolo, Ibiza, Portogallo e sono in trattativa per entrare nel mondo della moda milanese".

Ha mai pensato di fare cappelli per i reali inglesi e per la regina Camilla?

"Mi piacerebbe, creando un forma unica e irripetibile, come è la mia creatività. Loro poi portano anche la veletta sul cappello. Prima o poi ci arriverò".

E’ vero che sono arrivate richieste da Mara Venier e Paola Barale?

"Sì e non solo. Entro breve tempo si vedranno in televisione personaggi noti con i testa i miei cappelli. Per me sarà una emozione unica in quanto avrò raggiunto uno dei miei obiettivi".

Il suo futuro lavorativo è tutto nel mondo dei cappelli?

"Sì. Vedo un grande futuro in questo settore: al momento sto lavorando da sola perché è difficile farmi accontentare da altri. Però la speranza è creare un team e ampliare l’azienda".