Manifestazione dei balneari a Roma: "Difendiamo le nostre aziende"

In centinaia alla manifestazione "contro la legge vergogna". Zaia: "Siamo con loro". Solidarietà col popolo ucraino

Roma, 10 marzo 2022 - Oggi piazza Santi Apostoli a Roma, inondata dal sole e affollata di tantissimi ombrelloni da mare, poteva sembrare una delle tante spiagge sparse sugli 8 mila chilometri di coste italiane. Invece è teatro della protesta dei balneari: si urla e si cantano slogan, si innalzano cartelli con scritto "No alle aste", "State svendendo il lavoro di generazioni", "Non faremo i bagnini ai cinesi" o ancora "Bolkestein=Frankenstein". I lavoratori balneari italiani si sono dati appuntamento a Roma per la manifestazione contro quella che chiamano la "legge vergogna" ovvero l'emendamento del governo al ddl Concorrenza sulla riforma delle concessioni demaniali per adeguarsi alla direttiva Bolkestein e a una conseguente sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la messa a gara delle concessioni dopo il 2023. 

Un abbraccio al popolo ucraino

Nella manifestazione, organizzata da Sib (Sindacato italiano balneari aderente a Fipe Confcommercio) e dalla Fiba (l'associazione dei balneari di Confesercenti) i balneari si sono stretti attorno alla tragedia del popolo ucraino, con tanto di bandiere giallo-azzurre. La prima a salire sul palco è stata Alessia Romani, rappresentante dell'ambasciata ucraina. "Viva l'Italia e viva l'Ucraina, grazie per tutto quello che l'Italia sta facendo per noi. Sono orgogliosa come non sono stata mai di essere ucraina ma sono orgogliosa anche di voi italiani. Tanti sindaci e tanti di voi mi hanno telefonato e scritto per mandare aiuti. Sono convinta che ce la faremo e la pace vincerà".

 

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Balneari: no alla legge vergogna

"Non siamo disposti a mettere a gara e a perdere le nostre aziende per pagare il debito dell'Italia", "sappiamo lavorare e gestire imprese ma sappiamo anche essere dei leoni per difendere il lavoro nostro, delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti", ha detto il vicepresidente del Sindacato italiano balneari- Confcommercio, Enrico Schiappapietra.

Le ragioni della protesta dei balneari sono sintetizzate in un volantino. Innanzitutto, la riforma deve "assicurare la corretta applicazione della direttiva servizi che impone un preliminare accertamento della scarsità di risorse e/o interesse transfrontaliero, tuteli la proprietà aziendale e gli altri diritti fondamentali dei concessionari". Inoltre, deve assicurare "il legittimo affidamento dei concessionari che hanno avuto l'unico torto di credere nelle leggi dello Stato", "la validità delle proroghe già rilasciate in applicazione della legge Madia", e ancora "una disciplina transitoria" che preveda tra l'altro "un diritto di prelazione per il concessionario". Infine ma non meno importante la riforma deve assicurare "il valore aziendale da chi riconoscere a chi eventualmente dovesse perdere l'azienda". 

Zaia: siamo con loro

"I rappresentanti delle imprese balneari che stanno manifestando a Roma hanno ragione: le Regioni e i Comuni stanno dalla loro parte. Il Veneto, capitale delle vacanze italiane, di sicuro e con tutta la convinzione possibile. Si rischia di abbattere uno degli asset più forti del turismo italiano", ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "L'ho detto e non cambio idea - prosegue Zaia - solo riconoscendo il valore aziendale e l'indennizzo degli investimenti ai concessionari uscenti si possono tutelare realmente le imprese storiche che hanno creato e contraddistinto l'offerta balneare di qualità, nazionale e della Costa Veneta in particolare. Non siamo mai stati contrari alle gare, ma riteniamo che sia necessario garantire l'ammortamento e la valorizzazione dell'esperienza professionale: elemento imprescindibile per scrivere il futuro delle concessioni demaniali. Parliamo di un patrimonio materiale e immateriale che dal 2024 rischia di essere perduto, cancellando cosi' una pagina importante delle nostre spiagge e la forza del nostro turismo ricreativo".

Gasparri: il governo faccia la guerra a chi fa le invasioni

Sul palco sale anche il senatore Maurizio Gasparri, storico sostenitore dei balneari: "L'Europa - attacca - faccia la guerra a chi fa le invasioni e non a chi pianta ombrelloni sulle nostre spiagge. Il nemico dell'Europa è chi usa i carri armati, non chi mette lettini, asciugamani e altro. Qui davanti a me c'è un pezzo di pil italiano e lo diciamo anche a Mario Draghi: l'Italia non il petrolio, non ha il gas e lo vediamo anche in questi giorni, ma ha le spiagge, ha il turismo, ha le imprese balneari che sono il nostro petrolio e che dobbiamo valorizzare, tutelare e rispettare. Forza Italia non vuole una norma a dispetto ma norme di rispetto. Vogliamo la dignità, Mattarella ne ha parlato durante il suo discorso e si ricordi anche lui della dignità del vostro lavoro".