Coronavirus Emilia Romagna, ancora 65 vittime e 289 contagi

"Stiamo andando bene, presto la fase 2 ma facciamolo con senso civico". La mappa del contagio per provincia

Numeri positivi anche in Emilia Romagna

Numeri positivi anche in Emilia Romagna

Bologna, 23 aprile 2020 - Ormai non fa nemmeno più notizia: i guariti sono quasi il doppio rispetto a quello dei nuovi malati. Guariti 463, i contagiati 289. Sono però 65 le nuove vittime (26 uomini e 39 donne). Ecco il nuovo bilancio raccontato dal commissario regionale all'emergenza covid Sergio Venturi. L'altra ottima notizia viene dalle terapie ubtensive dove i ricoverati calano di 16 unità.

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"Ieri - sottolinea Venturi - ci sono state 16 chiamate al 118 per malati covid a Piacenza, per trovare lo stesso dato bisogna tornare indietro al 24 febbraio. In mezzo ci sono state settimane terribili: a metà marzo furono 157". Reggio Emilia che ha avuto un andamento diverso, con una crescita lenta: "Il picco è stato il 23 marzo con 119, oggi siamo a 44 telefonate - spiega Venturi -. Questa sarà la provincia che andrà più avanti ma è andata molto meno in difficoltà rispetto ad altre".

I test

"Oltre ai laboratori del servizio sanitario, i datori di lavoro e i laboratori potranno effettuare i test sierologici per il rientro al lavoro. Queste richieste verranno vagliate e autorizzate e sono solo per i datori di lavoro e dipendenti", ha spiegato Venturi sottolineando che non ci sarà nessuna 'white list' di laboratori autorizzati. "Non vogliamo impedire ai singoli di fare i test, anche se sarà a carico del singolo in assenza di sintomi. Credo che fra una decina di giorni avremo test autorizzati e verificati e allora pubblicheremo un elenco di test da richiedere al laboratorio. Ora la priorità sono i lavoratori".

Le vittime

I nuovi decessi riguardano 4 residenti nella provincia di Piacenza, 12 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 9in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (4 nel forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione. Di queste 65 vittime, 14 sono avvenuti nelle Rsa (Residente sanitarie protette): 6 a Reggio Emilia, 5 a Modena, 1 a Bologna, 1 a Forlì e 1 a Rimini.

I contagi

Sono 23.723 i contagiati in regione dall'inizio della pandemia così distribuiti: 3.586 a Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 2.999 a Parma (26 in più), 4.482 a Reggio Emilia (45 in più), 3.490 a Modena (18 in più), 3.612 a Bologna (54 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 857a Ferrara (24 in più). In Romagna sono complessivamente 4.338 (69 in più), di cui 956 a Ravenna (15 in più), 841 a Forlì (8 in più), 630 a Cesena (9 in più), 1.911 a Rimini (37 in più).

L'indice

Venturi ha fatto il punto sull'R0, ssia quante persone infetta un  nuovo malato. "Siamo partiti che avevamo un R0 tra il 3  e il 4, ossia ogni malato infettava 3 o 4 persone: un nuovo elevatissimo. Ora siamo sotto all'uino, quindi non basta un solo malato per infettare un'altra persona. Stiamo andanto bene, stiamo andando verso la Fase 2", sottolinea Venturi.

La donazione

L’associazione “Aiutiamoci” (capitanata da Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo, Diego Della Valle, Isabella Seragnoli e Alberto Vacchi) che darà un supporto molto consistente anche all’Emilia-Romagna, come sta facendo con altre Regioni.

Donerà infatti 200-300 caschi CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) a settimana per quattro settimane. Si tratta di dispositivi importantissimi - che saranno distribuiti alle Aziende sanitarie in base al fabbisogno rilevato settimanalmente e ad eventuali scorte - perché supportano la ventilazione in aree intensive e semintensive in alternativa all’uso dei ventilatori polmonari, consentendo al paziente un sostegno più confortevole alla ventilazione spontanea, funzionalità primaria per la cura del Coronavirus.  

A produrre i caschi, l’azienda Intersurgical spa., leader europeo nella progettazione, produzione e fornitura di una vasta gamma di dispositivi medici per il supporto ventilatorio con sede anche a Mirandola, di cui l’Associazione “Aiutiamoci” finanzierà gli straordinari notturni per consentire la sovraproduzione di caschi.

Fase 2

Pronti a una nuova stretta se i contagi dovessero tornare a salire in Emilia Romagna. A ribadirlo senza mezzi termini il governatore Bonaccini riferendosi alla Fase 2.Il governatore ne ha parlato su Rai2 e poi nella diretta facebook dalla pagina della Regione. Da dove ha chiesto che l'obbligo delle mascherine (che era stato escluso, almeno per ora, dai suoi assessori) venga decretato dal governo.

"Penso che le mascherine dovrebbe essere il Governo a renderle obbligatorie. In questo modo potrebbero esserci anche delle sanzioni", ha spiegato, invitando anche i cittadini a segnalare abusi nei prezzi: "Una mascherina chirurgica venduta a 14 euro? E' indegno - ha aggiunto - segnalatemi situazioni di prezzi anomali".

Bonaccini si è anche detto favorevole alla riapertura dei parchi. "Quando decisi di impedire il jogging - ha sottolineato - lo feci perché avevamo foto di assembramenti" tra persone impegnate in attività sportive all'aperto. "Tutto questo - rivendica Bonaccini - è servito a ridurre il contagio, ma credo che presto si potrà permettere di fare spostamenti, anche se in modo individuale".

Per i bambini, sottolinea ancora il presidente rispondendo alle numerose richieste inviate dai genitori, "c'è bisogno di socialità, ma bisogna anche evitare assembramenti. Le scuole credo che riapriranno ormai il prossimo anno scolastico, se le cose andranno bene, ma bisogna che nel frattempo noi qualcosa ci inventiamo, a partire dai centri estivi perché c'è bisogno di far respirare i bambini". Ma "vogliamo anche riaprire i nostri parchi", dice Bonaccini. Inoltre "se i genitori tornano a lavorare abbiamo bisogno di sapere a chi affidare i bambini. Ci stiamo ragionando in giunta", ma in ogni caso "occorre prolungare i congedi parentali".

La maxi terapia intensiva

L'hub della terapia intensiva che sarà inaugurato tra maggio e giugno sarebbe la risposta dell'Emilia-Romagna anche ad eventuali seconde ondate del covid-19. Al progetto, da circa 30 milioni di euro, la Regione ha deciso di dedicare anche i 10,5 milioni di euro raccolti con la campagna Insieme si puo'. "Se dovessero esserci rimbalzi dei contagi qui o in altre parti d'Italia li accoglieremo nei nostri ospedali", ha spiegato. "Tra maggio e giugno inaugureremo, per sempre, altri 150 posti letto in terapia intensiva - ha ribadito Bonaccini - dedicando o interi piani o strutture prefabbricate accanto agli ospedali stessi. Avremo attrezzature modernissime".

Fase 2

"Occorre tenerci tutti pronti per poter eventualmente restringere qualcosa, regione per regione e territorio per territorio. Anche dal punto di vista sanitario bisogna fare le cose perbene per avere tutto pronto in caso di qualche problema", ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna. 

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Più risorse alla sanità pubblica

Ha poi parlato della necessità di potenziare la sanità pubblica. "Servono più investimenti nella sanità pubblica, chi vuole più privato non sa di cosa sta parlando, per oggi e domani". "Dobbiamo pensare - ha detto - a una medicina più di territorialità e meno ospedaliera, con più investimento nel pubblico. Si è investito troppo poco nella sanità pubblica, servono più risorse, l'idea di una sanità che sia più privata che pubblica, cioè che curi più gli ospedali, dove una persona è presa in cura e non in carico, è un'idea sbagliata". 

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Possibili riaperture dal 27 aprile

E' stata una fumata grigia quella di ieri sera, ma resta viva la possibilità per alcune aziende di partire già il 27 aprile. Ha confermato Stefano Bonaccini in diretta ad Agorà. L'incontro con la cabina di regia sul piano per la riapertura è aggiornato da domani. Ma per quanto riguarda le "richieste che avevamo fatto", su una eventuale partenza anticipata per manifatture a valenza internazionale e cantieri, "si tratta di capire se qualcosa può partire già dal 27 aprile", spiega Bonaccini. Ma prima "dovranno arrivare, come abbiamo chiesto, linee guida nazionali sulla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavori e le disposizioni sul trasporto pubblico locale. Mi pare che si stiano facendopassi avanti, queste ore sono decisive per capire cosa può ipartire". Bonaccini sottolinea che sarebbe "utile, ma mi pare che il Governo stia andando in questa direzione", anche immaginare un piano che possa prevedere "step by step, a distanza di qualche giorno o settimana" anche la ripartenza di altre attività come ad esempio bar, ristoranti. Ma bisogna anche, secondo il governatore, "tenerci tutti pronti nel caso di rimbalzi per potere eventualmente restringere qualcosa, regione per regione o territorio per territorio, se la curva dei contagi dovesse tornare in rialzo. Anche dal punto di vista sanitario bisogna avere tutto pronto nel caso di qualche problema".

Bonus di mille euro anche agli specializzandi

Il bonus di mille euro, in media, destinato al personale sanitario pubblico che fronteggia l'emergenza coronavirus in Emilia Romagna sarà esteso anche agli specializzandi. Lo ha annunciato il presidente Bonaccini. Il riconoscimento "adesso vogliamo estenderlo anche agli specializzandi perché se lo meritano anche loro", ha detto Bonaccini.

Discoteche? In coda

Suona l'allarme per i locali del divertimento notturno, che rischiano di essere gli ultimi in assoluto a riaprire i battenti nella fase 2. Per questo il presidente della Regione Stefano Bonaccini   incontrerà a breve la categoria. "Coi gli imprenditori dei luoghi del divertimento - ha informato - ho una videoconferenza tra pochi giorni, quello tra tanti settori in difficoltà' rischia di essere l'ultimo a partire. Se le persone stanno troppo lontane vuol dire che ne entrano pochissime e c'e' un problema serio  di vista dei fatturati". Ma un problema analogo hanno anche eventi come i concerti, una tipologia di spettacolo difficile da ripensare a breve. "Vediamo anche li' cosa si può fare, ma è' il settore è quello del divertimento notturno e delle discoteche, "che rischia davvero di partire per ultimo", sottolinea ancora Bonaccini.