Coronavirus Marche, altri 11 morti. Sei sono donne

Il numero totale dei decessi sale a 845. Positivi a quota 5.870: i dati provincia per provincia

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

Ancona, 21 aprile 2020 - I morti da Coronavirus nelle ultime 24 ore nelle Marche sono stati 11. Il numero complessivo è salito così a 845. Il trend, da quattro giorni a questa parte, è chiaro: il Covid ha abbassato i giri del motore. Il Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie) ha comunicato che i tamponi positivi sono 51 su 1.084 processati nelle ultime 24 ore. Cioè il 4,7%. 

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Il numero totale dei contagi nella regione sale dunque a quota 5.877. Ecco la distribuzione provincia per provincia: 2.347 a Pesaro e Urbino (più 14 rispetto a ieri), 1.760  ad Ancona (più 23), 932 a Macerata (più 10), 395 a Fermo (più 4) e 271 ad Ascoli Piceno (nessuno in più rispetto a ieri).

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Decessi  

Delle 11 nuove vittime registrate oggi, sei sono donne e cinque uomini. Il numero compl,essivo è ora di 845 morti dall'inizio dell'emergenza (526 uomini e 319 donne). Come sempre è la provincia di Pesaro Urbino a pagare il prezzo più alto: 5 le vittime odierne (461 quelle totali). Tre vittime della provincia di Ancona (che sale a 177 morti), due in provincia di Macerata (125 vittime totali) e una nel Fermano (62). Nessuna vittima nell'Ascolano (12 i morti in totale). 

Contagi zero: la guerra delle previsioni

La Regione prende le distanze dai dati dell’Osservatorio nazionale della salute nelle regioni italiane, secondo il quale lo stop dei contagi nelle Marche "non potrà arrivare prima delle fine di giugno, come in Lombardia". Insomma, gli ultimi in Italia. Una data statistica che viene contestata dalla Regione: "I nostri studi interni, effettuati sugli stessi dati, evidenziano che il calcolo nazionale non risulta corretto per quanto riguarda la Regione Marche. In base alle previsioni effettuate si arriva per l’intera regione allo zero alternato dei casi tra il 25 e il 30 maggio, cioè un mese prima rispetto alle previsioni nazionali".

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"Per questo motivo va ritenuta errata la valutazione basata solo sulla crescita dei casi Positivi gg/gg, in quanto l’indicatore – afferma la Regione – più appropriato dovrebbe essere la probabilità di trovare un positivo in rapporto ai tamponi eseguiti. La stima della Regione Marche costruita con un modello previsionale e con l’inserimento nella valutazione del modello Marche (Data, incremento Tamponi al gg/gg, p positivi/tamponi, analisi comune/comune), basate su un corretto comportamento dei cittadini rispetto alle misure adottate, prevede: Ascoli e Fermo, hanno già raggiunto zero/alternato; Macerata, stima di zero/alternato 10-13 maggio; Ancona, stima al 15-20 maggio; Pesaro-Urbino, stima di zero/alternato a metà 25-30 maggio. In soldoni più di un mese prima rispetto alle indicazioni dell’Osservatorio nazionale della salute nelle regioni. Alla base di queste statistiche contrastate c’è un dato che confligge con le valutazioni regionali. Le Marche sono un territorio composito, plurale come il nome che portano. Di qui una differenza di fondo tra nord e sud. Con l’area di Pesaro centro del focolaio più grande nel centro Italia, mentre il sud è stato solo sfiorato dall’epidemia come la vicina Umbria. Di qui le differenze che a livello di dati regionali non emergono.

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Tamponi: 14mila in arrivo per il 24 aprile

Roche incrementa la fornitura dei tamponi per Marche Nord: sono stati consegnati 53 kit per un totale di circa 10mila tamponi che diventeranno 14mila con la consegna prevista per il 24 aprile. L'azienda assicura continuità nelle forniture, sia per quanto riguarda Marche Nord, sia per quanto riguarda il laboratorio di Ascoli, che già dispone dei quantitativi sufficienti per lavorare quasi al massimo della capacità produttiva. "Un altro passo avanti molto importante- afferma il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli- che ci consentirà di estendere ulteriormente l'attività diagnostica sulla popolazione e, quindi, di rafforzare al massimo le misure di contenimento, anche in vista dell'avvio della fase due". Da parte sua invece il Dg dell'azienda ospedaliera Maria Capalbo sottolinea come si tratti di un passaggio "molto importante che ci permetterà di governare al meglio la fase 2 post emergenza, una fase molto delicata per evitare di tornare ad avere alti picchi di contagiati nella popolazione".