Paxlovid, cos'è e come funziona il nuovo medicinale anti covid a domicilio

La nuova pillola antivirale della Pfizer è prodotta (anche) ad Ascoli. Tra pochi giorni inizierà la distribuzione della prima trache dei 600mila trattamenti acquistati dall'Italia. Ecco i due principi attivi e come funziona, a chi è indicata e come va assunta

Ascoli Piceno, 30 gennaio 2022 -  Mancano pochi giorni e dai cancelli dello stabilimento Pfizer di Ascoli usciranno i mezzi carichi di Paxlovid, la nuova cura contro il covid. Lo scorso 27 gennaio, infatti, la Pfizer ha annunciato che il Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato il via libera alla pillola per il cura del covid.

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Il Paxlovid di Pfizer
Il Paxlovid di Pfizer

Per chi è indicato Paxlovid

Il Paxlovid è indicato nel trattamento domiciliare di pazienti adulti che hanno contratto di recente il Covid 19  con "malattia lieve-moderata". Nello specifico, per persone che non richiedono ossigenoterapia supplementare e che sono a maggior rischio di progredire verso malattia grave.

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Quando deve essere assunto

"Il trattamento con Paxlovid deve essere iniziato entro 5 giorni dall'inizio dei sintomi, e deve durare per 5 giorni", afferma la Commissione Tecnico Scientifica (Ctc) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Le modalità per la selezione dei pazienti e per la prescrivibilità e distribuzione del farmaco, precisa Aifa, "saranno le stesse già stabilite per l'altro antivirale orale (il Molnupiravir)".

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Il principio attivo

Il Paxlovir è un farmaco combinato che contiene due principi attivi, in due compresse diverse: l'antivirale Nirmatrelvir (nome di sviluppo PF-07321332) unito al Ritonavir. Il Nirmatrelvir riduce l'abilità del Sars-Covi-2 di moltiplicarsi nel corpo del paziente. Il Ritonavir prolunga l'effetto del primo, aiutandolo a rimanere a lungo in circolazione a livelli che abbiano effetti sulla moltiplicazione del virus.

Le interazioni

"Paxlovid è un farmaco che va gestito da mani esperte - precisa l'infettivologo genovese Matteo Bassetti - perché all'interno c'è il Ritonavir, che abbiamo usato moltissimo già nella terapia contro Hiv-Aids. Quindi è una terapia domiciliare delicata, va fatta attenzione all'interazione con altri farmaci, e secondo me andrà gestita dagli ospedali in collaborazione con il territorio"

Gli studi

Nell'analisi finale dell'endpoint primario di tutti i pazienti arruolati nello studio Epic-Hr, è stata osservata una riduzione dell'89% dell'ospedalizzazione o della morte se somministrato entro 3 giorni dall'inizio dei sintomi, e dell'88% entro cinque giorni. 

Nel mese successivo al trattamento, lo 0,8% (8 su 1.039) dei trattati con Paxlovid è stato ricoverato in ospedale per più di 24 ore, rispetto al 6,3% (66 su 1.046) di coloro che hanno ricevuto il placebo. Non ci sono stati decessi nel gruppo Paxlovid, mentre ce ne sono stati 9 nel gruppo placebo. La maggior parte dei pazienti coinvolti nel trial era stata infettata dalla variante Delta. Ma "sulla base di studi di laboratorio, si prevede che Paxlovid sia attivo anche contro Omicron e altre varianti", spiega l'Ema.

Il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini, assicura che la pillola antivirale della Pfizer è più efficare del Molnupinavir nello stoppare la progressione della malattia. 

Quando arriva

La distribuzione della prima tranche del farmaco, pari a 11.200 trattamenti, avverrà già in questi giorni, ossia nella prima settimana di febbraio e sarà distribuita alle Regioni alle farmacie ospedaliere secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell'Aifa. Il Ministero della Salute ha finalizzato con la casa farmaceutica Pfizer un contratto per la fornitura di 600mila trattamenti nel corso del 2022: il resto delle pillole arriveranno in varie tranche.

Il Paxlovid - spiega l'infettivologo genovese Matteo Bassetti - "funziona meglio del Molnupiravir contro la variante Omicron. Chiedo ad Aifa di renderlo rapidamente disponibile. Spero che nel mese di febbraio potremmo già iniziare ad utilizzarlo. Non abbiamo tempo per attendere un altro mese". Lo ha detto l'infettivologo genovese Matteo Bassetti

Il sito produttivo ad Ascoli

La Pfizer ha iniziato a preparare la catena di approvvigionamento di Paxlovid a metà del 2021 e dall'azienda ascolana evidenziano che “stiamo lavorando il più rapidamente possibile per fornire il Paxlovid ai pazienti di tutto il mondo nella lotta contro questa pandemia. Prevediamo che le spedizioni da Ascoli inizino nelle prossime settimane. La struttura ha adeguato linee di gestione altamente complesse, con l'obiettivo di preparare milioni di confezioni nella prima metà del 2022".

Naturalmente, Ascoli non è l'unico sito produttivo coinvolto, anzi. Quello principale è Friburgo, in Germania, poi ci sono le fabbriche irlandesi di Ringaskiddy e Newbridge. "Stiamo investendo circa 1 miliardo di dollari per supportare la produzione e la distribuzione di Paxlovid - spiega l'azienda - abbiamo già aumentato la nostra proiezione 2022 da 50 milioni di confezioni a 120 milioni, ma non sacrificheremo mai la qualità del prodotto o la sicurezza del paziente", assicurano.