BENEDETTA CUCCI
Cultura e spettacoli

Arte Fiera svela i progetti principali

Mancano tre settimane a Arte Fiera (7-9 febbraio), edizione 48, e pian piano si svelano alcuni tasselli della kermesse che,...

Adelaide Cioni, Song for a Square. , a Circle, a Triangle, 2023

Adelaide Cioni, Song for a Square. , a Circle, a Triangle, 2023

Mancano tre settimane a Arte Fiera (7-9 febbraio), edizione 48, e pian piano si svelano alcuni tasselli della kermesse che, notizia recente, sarà anche l’ultima per Simone Menegoi, dopo sette anni di direzione artistica serrata. Menegoi l’ha annunciato sul settimanale La Lettura, affermando di essere molto soddisfatto del lavoro fatto, aggiungendo che tornerà a scrivere e a curare mostre.

Tra le novità di quest’anno, come già annunciato all’inizio di dicembre dalle nostre pagine, ci sarà lo spostamento dello spazio performance in collaborazione con Fondazione Furla, dai padiglioni della Fiera all’Esprit Nouveau di Le Corbusier, edificio espositivo temporaneo progettato da Le Corbusier e Pierre Jeanneret in occasione dell’Exposition International des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925 (ricorre il centenario), che nel 1977 è stato replicato fedelmente a Bologna, proprio davanti alla Fiera e all’ex Gam.

Qui dal 6 al 9 febbraio Adelaide Cioni, artista bolognese, presenta Five Geometric Songs (2025), un intervento performativo che intreccia arti visive, musica e danza, per il programma di performance curato da Bruna Roccasalva, direttrice artistica della Fondazione. L’artista ha realizzato cinque costumi decorati con motivi geometrici astratti e animati da altrettanti danzatori, su musiche originali composte da Dom Bouffard, frutto di una riflessione sull’astrazione e il colore, sull’origine della forma e sul concetto di pattern che Cioni porta avanti da tempo.

Ad Arte Fiera verrà presentata anche You can imagine the opposite, l’opera inedita di Maurizio Nannucci, maestro della parole e del neon. Il contributo di Nannucci alla serie di commissioni annuali Opus Novum è una shopper di carta ad alta grammatura in edizione che riporta sulle due facce questa scrittache invita a pensare un’alternativa radicale. L’opera unisce l’uso della parola come materiale artistico, che ha reso internazionalmente celebre Nannucci, con l’interesse di lunga data dell’artista verso l’arte moltiplicata (in Fiera c’è la sezione Multipli), di cui non solo è autore ma anche collezionista ed editore.

Benedetta Cucci