Frane, l'appello dei paesi spezzati in due

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 24 maggio 2024 – Sono un lettore del Carlino da oltre 50 anni. Segnalo la catastrofica situazione di Monterenzio. Il paese è stato funestato da frane che hanno distrutto la via Idice isolando l'abitato con danni ingenti alle strutture. La strada Idice non c'è più nel tratto che esce dal paese in direzione Loiano. Faccio presente che la provinciale Idice è l'unica via diretta per Bologna ed è interessata da ben 18 frane che impediscono alle persone di recarsi al lavoro, oppure di raggiungere familiari rimasti isolati. E' una situazione difficile che va resa nota.

Achille Napoli

Risponde Beppe Boni

Monterenzio, paese sulle colline di Bologna adagiato sulla strada che porta al passo della Raticosa, è uno dei centri più colpiti dalle frane a cui tutti i giornali hanno dato risalto in questi giorni come per situazioni analoghe. La parte alta del Paese fino a ieri era ancora irraggiungibile e addirittura la Banca Bbc felsinea ha messo a disposizione alcuni locali a San Benedetto del Querceto per garantire la continuità delle lezioni agli studenti. Un paese spezzato in due. I danni sono diffusi in tutta la montagna bolognese dove si contano circa 120 casi tra frane e smottamenti che hanno indotto le autorità a far chiudere strade e sgomberare diverse abitazioni. A Monterenzio e dintorni, un’area particolarmente colpita, vigili del fuoco, Protezione civile e operatori delle amministrazioni comunali stanno facendo il possibile per ripristinare la viabilità. Cosa non facile. L’alluvione più disastrosa di sempre, come abbiamo sottolineato più volte, ha anche messo in evidenza la fragilità dell’Appennino, da Modena, Bologna fino in Romagna. A bocce ferme servirà un gigantesco e attento monitoraggio delle situazioni più critiche per allestire poi opere di prevenzione ed evitare o almeno limitare disastri di queste proporzioni. Un dossier dell’Uncem, Unione dei comuni, spiega che il dissesto si origina per vari motivi fra cui anche l’aspetto delle “foreste non gestite, non pianificate, e che non drenano più” e per questo un intervento verso questa direzione è fondamentale. Secondo l’Ispra, Istituto di protezione ambientale, in Emilia Romagna ad oggi sono attive circa 1000 frane e le 300 più significative sono concentrate in 54 comuni. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net