Medici di base, serve un rimedio in tempi rapidi

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 31 maggio 2023 – Non conosco la situazione nel dettaglio, ma mi piacerebbe sapere se è stato risolto il problema della carenza di medici di famiglia. Personalmente il problema non mi ha ancora toccato, ma sento dire che tante persone sono in difficoltà nella scelta del dottore di fiducia quando questo sta per andare in pensione. Credo che questo problema debba essere risolto in tempi brevi. La salute dei cittadini non è la pratica di costruzione di un palazzo, ha necessità di soluzioni rapide ed efficienti.

Loretta Borghi

Risponde Beppe Boni

La carenza di medici di base è un tema affrontato altre volte, ma dato che non è ancora stato risolto in modo strutturale torna spesso nelle istanze e nelle richieste dei cittadini. Solo a Bologna, secondo i dati aggiornati a marzo, la carenza di medici di famiglia rivela questi numeri: sono 48 i posti vacanti su cui l’Ausl è al lavoro per cercare i titolari. Le situazioni più difficili come sempre sono in Appennino, seguite dalle pianure Ovest ed Est. Stando ai dati del dipartimento Cure primarie partendo da ottobre, su 62 zone carenti ne sono state assegnate 34 e 28 sono rimaste scoperte. Ne sono poi state proposte in tutto 48, di cui 28 sono l’eredità di ottobre, ma questo numero comprende anche i prossimi pensionamenti (circa 25), fino a giugno 2024. La Regione Emilia Romagna, intanto, ha prorogato l'accordo con i medici di base. Durante i primi due anni questi potranno avere 1.500 pazienti e al terzo anno di convenzione il limite potrà salire, verificate le esigenze, a 1.800 assistiti con incentivazione di tipo economico. Meglio che niente, ma la soluzione non sta nell'innalzamento del numero di pazienti quanto nel mettere in campo più camici bianchi. Va anche detto che l'Emilia Romagna sta formando 300 medici di base che dovranno entrare in servizio nel 2025. Il capogruppo di rete civica in Regione, Marco Mastacchi, in aggiunta, ha presentato un'interrogazione con la quale chiede di realizzare per il biennio 2023/2024 una graduatoria riservata ai medici chirurghi abilitati all'esercizio professionale entro il 31 dicembre 1994, poiché "hanno acquisito non solo il diritto ad esercitare l'attività professionale in qualità di medico di medicina generale, ma fino a dicembre 2024 godono di un diritto di priorità nell’ambito delle assegnazioni degli incarichi". Ogni proposta va presa in considerazione, però servono tempi rapidi.

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