Alcol, allarme giovanissimi: un quarto di chi arriva al Pronto soccorso è under 24

L’appello ai ragazzi del professor Fabio Caputo, vice presidente della Società italiana di alcologia: “Bere da giovani può provocare effetti dannosi al cervello”

Il professor  Fabio Caputo e, a destra, un giovanissimo alle prese con l'alcol

Il professor Fabio Caputo e, a destra, un giovanissimo alle prese con l'alcol

Bologna, 22 dicembre 2023 - Riflettori accesi sulle persone che finiscono in Pronto soccorso per problemi di alcol. "Il numero totale di accessi attribuibili totalmente all’alcol è aumentato - osserva Fabio Caputo, 55 anni, professore associato di Gastroenterologia all’Università di Ferrara e vice presidente della Società italiana di alcologia (Sia) - perché siamo passati dai 29.000 accessi nel 2020 ai 35.000 circa nel 2021, ma uno dei dati più preoccupanti è che la percentuale di ingressi tra i giovanissimi attribuibili totalmente all’alcol è particolarmente elevata: il 10% presenta una età inferiore ai 17 anni e il 14% un'età compresa tra i 18 ed i 24 anni. In sostanza, il 24% di chi giunge in Pronto soccorso per un “problema” correlato all’uso di alcol ha meno di 24 anni".

Il professor  Fabio Caputo e, a destra, un giovanissimo alle prese con l'alcol
Il professor Fabio Caputo e, a destra, un giovanissimo alle prese con l'alcol

Lo specialista fa riferimento ai numeri del 2022 contenuti nella Relazione Annuale al Parlamento sul consumo di bevande alcoliche, basata sui dati presentati dall’Istituto Superiore di Sanità sul rapporto tra alcol e giovani. "Se guardiamo all’Emilia-Romagna sostanzialmente il dato è sovrapponibile a quello nazionale - sottolinea Caputo -, ovvero, che il 10.3% dei soggetti che giungono in Pronto soccorso per problemi connessi all’uso dell’alcol hanno meno di 17 anni e il 15,7% ha un'età compresa tra i 18 e i 24 anni". Il professore guarda da vicino anche la Città Metropolitana di Bologna e in particolare quanto emerge dal Rapporto 2023 su consumi problematici e dipendenze nell’area metropolitana, dati dello scorso anno, confrontato con il 2009. "Sono stati presi in esame gli accessi in Pronto Soccorso per intossicazione acuta alcolica ed emerge che vi è stato negli ultimi anni un calo di questo tipo di accessi, ma per quanto riguarda i minorenni, invece, si assiste a un incremento (da 2,9% nel 2009 a 4,1% nel 2022) e una percentuale elevata e stabile dei casi di età compresa tra i 18 e 29 anni, ovvero il 28% sia nel 2009 sia nel 2022". Caputo di fronte a questa evidenza lancia un appello: "Non posso come medico, autore di più di 200 pubblicazioni internazionali e, secondo l’agenzia di rating Expertscape, tra i 20 maggiori esperti al mondo in alcolismo/disturbo da uso di alcol, e anche padre di un ragazzo di 15 anni, non pormi il problema e non porlo all’attenzione generale. Negli ultimi anni, certo, si è parlato di questo tema, ma di fatto i dati dimostrano che, probabilmente non è stato sufficiente o forse lo si continua a sottostimare". Il professore si rivolge direttamente ai ragazzi. "L’alcol etilico contenuto in qualsiasi tipo di bevanda alcolica, che sia vino, birra, superalcolici o aperitivi non ha i medesimi effetti su un organismo in fase di maturazione come può essere il corpo di un adolescente rispetto a un adulto: fino a 18-20 anni il nostro organismo non ha ancora attivi gli enzimi deputati a 'smaltire' l’alcol. Il cervello, inoltre, a partire dagli 11 anni è in continua fase di maturazione e raggiunge il suo completo sviluppo verso i 24-25 anni; utilizzare bevande alcoliche da giovani - sottolinea - soprattutto sotto i 18 anni, anche in maniera occasionale può produrre effetti dannosi in una parte del cervello che è chiamata corteccia prefrontale che è deputata alla razionalità, alla capacità di risolvere problemi, al ragionamento e inevitabilmente se ne pagheremo le conseguenze da adulti". Che fare quindi? "Tutto ciò che è possibile nell’ambito della prevenzione primaria - risponde il medico -. Ossia fornire ai giovani dei messaggi chiari, univoci e oggettivi che si riassumono in poche parole: 'Non devi bere, perché non hai la possibilità di smaltire l’alcol e l’alcol in questa fase della tua età agisce negativamente sulla tua maturazione cerebrale'”.