Alluvione, il generale Figliuolo: “Promesso il 100% dei rimborsi, le risorse ci saranno”

Il commissario straordinario alla ricostruzione in Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna: “Sono fiducioso che si arriverà a risarcire completamente i cittadini danneggiati”. Bonaccini: “Il governo cambierà idea sull’indennizzo dei beni mobili”

Bologna, 21 novembre 2023 – Si torna a parlare di alluvione e stato della ricostruzione in Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. A fare il punto sugli interventi effettuati finora e sul lavoro da fare nei prossimi mesi è stato il commissario straordinario alla ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo che si dice “molto fiducioso”, anche perché “le cose stanno andando avanti”.

“C’è una grandissima sensibilità sul tema da parte del presidente del Consiglio” Giorgia Meloni, assicura Figliuolo per il quale la premier “ci tiene tantissimo” a fare in modo che quello dell’Emilia -Romagna “sia un po’ un modello di ricostruzione”. Il commissario ha ricordato in aula che “fino ad oggi sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro” per la ricostruzione pubblica “per oltre 5.000 interventi nell'Emilia-Romagna alluvionata, con un grande focus sulla difesa idraulica. E a breve arriveranno altri 100 milioni per ulteriori 500 interventi”.

A queste risorse si aggiungono quelle previste da altre ordinanze in via di emanazione “per altri 492 interventi per oltre 100 milioni”. La seduta dell’assise di viale Aldo Moro è servita anche per analizzare i primi dati raccolti dopo l’attivazione della piattaforma Sfinge, avviata il 15 novembre, e alla quale sono arrivate finora 885 richieste di rimborso da parte di imprese e famiglie.

Per la ricostruzione privata "in questo momento abbiamo una dotazione è di 640 milioni di euro, a cui dal primo gennaio se ne aggiungono altri 700 grazie al credito d'imposta", precisa Figliuolo, fiducioso che si arriverà a risarcire completamente i cittadini danneggiati.

"Il presidente del Consiglio ha parlato del 100% dei rimborsi e sono sicuro che man mano che vedremo le cifre, arricchiremo il quadro finanziario", ha assicurato il commissario. Proprio su questo aspetto si sono concentrate le critiche del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e della vicepresidente, Irene Priolo. Bonaccini, in particolare, auspica che il governo “cambi idea” sul tema dei rimborsi sui beni mobili, che per il momento non sono previsti per i privati.

"Ho detto e mi sono preso la responsabilità di metterci la faccia: il governo cambierà idea sull’indennizzo dei beni mobili. Ho apprezzato che abbiano cambiato idea sul credito d’imposta, dopo che per mesi hanno detto di no. Ho visto che hanno accettato di introdurre la piattaforma Sfinge, che ha avuto bisogno di qualche settimana di essere adattata alle due ordinanze emesse dal commissario Figliuolo. Voglio avere fiducia che cambieranno idea sul tema dei beni mobili, per i quali adesso non è previsto un rimborso”, ha sottolineato.

"Se tu non rimborsi i beni mobili, qual è il 100% dei danni che rimborsi?", ha aggiunto Bonaccini che teme che in caso contrario i cittadini possano “prendere per matti” i politici. "Io mi affido alle promesse della presidente del Consiglio e dei vari ministri che sono venuti qui, ma ad oggi i soldi non ci sono – ha precisato in aula il governatore - . Attenti a dare delle illusioni alle famiglie e alle imprese". Per Priolo, invece, "diverse famiglie non faranno nemmeno domanda” di rimborso “in mancanza di certezze, invece dobbiamo fare in modo che tutti la facciano". Circostanza per quale Figliuolo si è detto “dispiaciuto” e ha invitato tutti a far stilare perizie che includano non solo i beni immobili ma anche mobili, elettrodomestici e mezzi di trasporto.

“Se un domani dovessimo avere una norma che ci dà la possibilità di pagare questi tipi di beni – ha concluso - il lavoro almeno è già stato fatto e non si deve fare un'altra perizia".

La vicepresidente Priolo, in riferimento alla piattaforma Sfinge, ha detto che sono 885 le richieste di rimborso fin qui pervenute. “Ma c'è preoccupazione per tutte quelle che mancano”: il timore, secondo la Regione, è che molti cittadini della Romagna colpita a maggio potrebbero non fare nemmeno domanda, visto che non saranno risarciti i mobili, gli elettrodomestici e altri beni.