SOFIA NARDI
Cronaca

Ausl, riforma contestata: spaccatura sulla proposta di Carradori

La novità riguarderebbe la direzione di infermieri e tecnici. La Uil: "Nessun sindacato coinvolto, non può essere la priorità". Il documento ha avuto l’ok all’interno dell’azienda, ma con 26 no su 57

Tiziano Carradori, direttore Ausl Romagna

Tiziano Carradori, direttore Ausl Romagna

Forlì, 8 maggio 2024 – Una ri-organizzazione in ambito sanitario, molti voti contrari e accese polemiche. Questa è l’estrema sintesi della vicenda che, nelle ultime settimane, vede protagonisti il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori, i sindacati, i lavoratori e le parti politiche.

Ma entriamo nei dettagli: tutto è cominciato lo scorso 17 aprile, quando Carradori ha portato al collegio di direzione Ausl un atto aziendale che trasformava la direzione infermieristica e tecnica da ospedaliera a distrettuale, quindi andando a creare tre posizioni di direttore sulle tre province, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Cosa significhi, in concreto, questo cambiamento non è del tutto leggibile per chi non è nel settore, ma – assicurano gli addetti – anche per chi all’Ausl ci lavora: si parla, sostanzialmente, di un cambiamento organizzativo che riguarda la direzione di infermieri, operatori socio-sanitari e personale tecnico.

Il punto è che, messa al voto, i componenti del collegio di direzione Ausl si sono spaccati: 31-26 la conta interna, secondo quanto ha riferito ieri l’assessore regionale Raffaele Donini. Fonti interne all’azienda parlano addirittura di un solo voto di differenza. Una situazione che comunque viene considerata anomala. Anche se formalmente la proposta è passata.

A questo punto, quindi, la riforma aveva, in teoria, le carte in regola per diventare effettiva, ma i sindacati sono insorti. La Uil, in particolare, ha obiettato circa la decisione di Carradori di non interpellare le sigle sindacali e di procedere in autonomia, senza fermarsi nemmeno di fronte al parere contrario di un buon numero di colleghi che sarebbero stati direttamente coinvolti dal cambiamento: si è rivolta dunque direttamente a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e direttore della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), il ‘parlamentino’ politico dell’Ausl, nel quale sono rappresentati tutti i sindaci della Romagna. Su richiesta della Uil, De Pascale ha inserito la revisione dell’atto aziendale come "punto prioritario alla conferenza del 29 aprile" (hanno poi preso parte gli stessi specialisti).

«Sebbene diversi punti della revisione pensata da Carradori non ci convincano – sottolinea Michele Bertaccini, sindacalista Uil del settore sanità –, in questa fase il discorso non è tanto nel merito, quanto nel metodo: parliamo di un cambiamento strutturale dell’azienda sanitaria che è stato fatto calare dall’alto, in un momento di estrema difficoltà in cui le priorità sono ben altre, pensiamo alla necessità di organizzare il Cau, alla drammatica carenza di personale, alla penuria di posti letto che interessa alcuni reparti".

L’esito della riunione del 29 aprile ha dato ragione a chi si è opposto: è stato congelato il percorso di revisione dell’atto aziendale e una bozza è stata distribuita a tutti i presenti per lavorarci sopra, valutandone pro e contro. Il sindaco Gian Luca Zattini avrebbe preso la parola per mettere in guardia Carradori dal ritrovarsi in un caso come fu quello della Mike 42, l’auto medicalizzata di Meldola che a inizio 2023 fu soppressa: troppo frettolosamente secondo i critici, non solo di centrodestra ma anche lo stesso sindaco di Meldola Roberto Cavallucci.

Decisione rimandata, intanto, nella speranza che la prossima volta l’esito possa essere maggiormente condiviso: "Pensiamo che l’opinione delle persone che saranno direttamente coinvolte dalla revisione sia fondamentale – prosegue Bertaccini –. Se dimostrano di essere così divise, non è un dato secondario: è doveroso fermarsi e prendere del tempo per riflettere e valutare".