Turismo estate 2023: l’Emilia Romagna tra le prime 10 mete, nonostante l’alluvione

L’appello a venire in Riviera proprio per aiutare la regione a rialzarsi dopo l’alluvione non sembra destinato a cadere nel vuoto

Bologna, 30 maggio 2023 – I dati del turismo per l’estate 2023 segnano un boom di arrivi in Italia, stando a uno studio dell'istituto Demoskopika, ma sono particolarmente ottimisti per l’Emilia Romagna: nonostante l'alluvione, la nostra regione si attesta infatti tra le prime dieci mete preferite. L'appello di molti - dal governatore Bonaccini all'assessore Corsini alla ministra Santanché - a venire a fare le vacanze in Riviera proprio per aiutare la regione a rialzarsi dopo la catastrofe di frane e allagamenti, non sembra dunque destinato a cadere nel vuoto. Sull’Appennino Romagnolo, a dir la verità, al momento fioccano le disdette, mentre in Riviera _ dove le analisi commissionate dai bagnini assicurano che il mare è pulito – la stagione sembra avere un inizio incoraggiante, con primi bagni e spiagge piene.

Lo studio Demoskopika: i dati

Lo studio, anticipato dall’Ansa, parla di ben 68 milioni di turisti e quasi 267 milioni di pernottamenti, con una crescita pari al 4,3% e al 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando gli arrivi erano stati 65,2 milioni e i pernottamenti 258 milioni. Cresce anche, conseguentemente, la spesa turistica: circa 46 miliardi di euro, con una crescita del 5,4% rispetto al 2022.

Più turisti stranieri che italiani

A pesare maggiormente nell'andamento a rialzo dei flussi turistici la componente estera: 35,3 milioni di arrivi, registrando un balzo in avanti del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente a fronte di 32,7 milioni di turisti italiani con un incremento dell'1,9%.

Sul versante delle presenze, invece, il contributo al rialzo è quasi identico, con 131,5 milioni di pernottamenti dall'estero, pari ad un 3,2% in più rispetto al 3,3% della quota del mercato autoctono generato da 135,4 milioni di pernottamenti. Inoltre, l'analisi storica dei flussi turistici evidenzia che il periodo giugno-settembre del 2023 dovrebbe caratterizzarsi per il maggior numero di arrivi sia rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 (+3,7% di arrivi e + 2,6% di presenze) e sia, addirittura, dal 2000 (+71,9% di arrivi e + 26,2% di presenze).

Emilia Romagna tra le 10 mete: la spesa turistica

Incoraggianti, dicevamo, le previsioni per l'Emilia Romagna. In particolare, il sistema turistico emiliano-romagnolo risulta tra le prime dieci destinazioni regionali italiane per incremento degli arrivi nel 2023: 6,3 milioni rispetto ai 6,1 milioni del 2022 registrando una crescita pari al 4 per cento. Significativo anche l'aumento delle presenze sul territorio regionale, pari a quasi 500 mila notti in più rispetto ai 12 mesi dello scorso anno. Bene, infine anche la spesa turistica, con una stima di 3,7 miliardi di euro pari ad un balzo in avanti di 6,2 punti percentuale per la sola estate dell'anno in corso.

"Il valore più alto dal 2000 a oggi"

"I dati confermano le già rosee aspettative relative a un 2023 che vedrà il sorpasso sui numeri record del 2019 - dice la ministra del Turismo Daniela Santanchè - ma a farmi gioire è la previsione sull'andamento dei flussi in Emilia-Romagna, indicata tra le prime dieci destinazioni regionali italiane per incremento degli arrivi e con una spesa turistica di quasi 4 miliardi, in netto aumento rispetto alla scorsa estate. Ed è di vitale importanza che sia così".

Un pensiero speciale per la Romagna anche ieri dal presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: "A giudicare dal giro di affari che produrrà già l'imminente ponte del 2 giugno, di ripresa si può effettivamente parlare ma c'è da augurarsi che essa sia una forte leva per l'Emilia Romagna, la regione che ha subito il durissimo colpo dell'alluvione e che, malgrado tutto, resterà aperta al turismo nel corso di questo ponte, rivelandosi come un esempio eccezionale di resilienza".

"Al netto di scenari inclusi nei previsti margini di errore - spiega il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio - si potrebbe registrare il valore più alto, dal 2000 ad oggi, sia degli arrivi che delle presenze. Adesso il governo continui nell'azione di ripresa del turismo offrendo una visione maggiormente sistemica alla programmazione turistica per i prossimi anni, ad oggi, ancorata prioritariamente alle sole imprese e insufficientemente a territori e mercati".