CronacaIndice Rt Emilia Romagna, Marche e Veneto: i dati del nuovo monitoraggio settimanale

Indice Rt Emilia Romagna, Marche e Veneto: i dati del nuovo monitoraggio settimanale

Sale ancora l'indice Rt a livello nazionale: è all'1,57. Cresce anche l'incidenza dei casi: 58 ogni 100mila abitanti. Ecco cosa cambia

I dati di incidenza, Rt e terapie intensive

I dati di incidenza, Rt e terapie intensive

Bologna, 30 luglio 2021 - Emilia-Romagna, Veneto e Marche rimangono per un altra settimana in zona bianca, anche se - soprattutto per le prime due regioni - i numeri della pandemia non migliorano. Questo è quanto emerge dal nuovo monitoraggio settimanale pubblicato dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità (Iss).

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Stando al nuovo report per il periodo 19-25 luglio, l'indice Rt supera l'1 in tredici regioni e in altre quattro è oltre il 2, ma non si verificherà nessun passaggio in zona gialla. A livello nazionale, l'indice di diffusione del virus passa dall'1,26 della scorsa settimana a 1,57, con una forbice tra 1,34 e uno 1,82. Cresce anche l'incidenza dei casi, che passa da 41 a 58 casi ogni 100mila abitanti. 

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I dati di incidenza, Rt e terapie intensive
I dati di incidenza, Rt e terapie intensive

A livello regionale, preoccupa la situazione in Veneto, dove anche oggi c'è stato un boom di nuovi positivi (1.046) e l'indice Rt al 14 luglio tocca quota 1,97, con l'incidenza dei casi che ha raggiunto gli 81,24 ogni 100mila abitanti. Nonostante ciò, assieme a Marche ed Emilia-Romagna, il Veneto viene considerato ancora nella fascia di rischio moderato.  

Indice Rt Veneto, i dati del nuovo monitoraggio

In Veneto l'indice Rt è prossimo al 2. Secondo quanto emerge dal nuovo monitoraggio settimanale, al 14 luglio, l'indice di diffusione del virus cresce dall'1,67 del precedente monitoraggio al 1,97, con una forbice tra il 1,87 e il 2,08. Per quanto riguarda l'incidenza dei casi, si passa dai 68,9 a 81,24 casi ogni 100mila abitanti. Sul fronte degli ospedali, al 20 luglio, il tasso di occupazione delle terapie intensive venete è stabile come la scorsa settimana all'1%, mentre quello delle aree mediche è al 2%.

Sul fronte del contagi, nelle ultime 24 ore in Veneto, si è registrato un boom di nuovi positivi: sono 1.046, con 309 casi in più rispetto alla giornata di giovedì 29 luglio, quando i casi erano 737 in tutto il territorio regionale. Stabile il numero dei decessi: 11.641. La provincia più colpita è stata Verona con 291 casi (ieri 228), seguita a ruota da Treviso 259 (ieri 175), mentre sono raddoppiati i casi a Venezia (153), Padova (139) e Vicenza (116). Chiudono Rovigo (38), Belluno (19).

I tamponi sono stati 42.282. Il totale degli infetti dal febbraio 2020 sale così a 435.954. I positivi attualmente in isolamento sono 11.927, con 762 persone in più rispetto al bollettino comunicato giovedì dall'Unità di crisi regionale, mentre prosegue la discesa dei dati ospedalieri: il totale dei ricoverati è pari a 156 (-9), dei quali 139 (-8) in area medica e 17 (-1), in terapia intensiva.

Indice Rt Emilia Romagna, i dati del nuovo monitoraggio

Anche in Emilia-Romagna, secondo il nuovo monitoraggio dell'Iss, cresce l'indice Rt di diffusione del virus che passa dall'1,35 della scorsa settimana all'1,72, con una forbice tra l'1,62 e l'1,83. L'incidenza dei casi subisce un'impennata: è a quota 65,89 ogni 100mila abitanti, la scorsa settimana era a 45. Per quanto riguarda gli ospedali, il tasso di occupazione delle terapie intensive è stabile al 2% come la scorsa settimana, mentre quello delle aree mediche è al 3%.

Oggi, nell'intero territorio regionale, sono stati 544 i nuovi positivi al Covid. Il tutto su 24.658 tamponi eseguiti, con un tasso di positività del 2,2%. È stato registrato un solo decesso in tutta la regione, mentre l'età media di chi ha contratto il virus è di 31,9 anni. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono saliti di uno e hanno toccato quota 14. Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono state complessivamente 6.279 (+444), il 96,7% del totale dei casi attivi.

Indice Rt Marche, i dati del nuovo monitoraggio

Le Marche, almeno per quanto riguarda l'indice Rt, migliora il dato della scorsa settimana. Infatti, al 14 luglio l'indice di diffusione del virus cala da 1,46 a 1,08, con una forbice tra lo 0,74 e l'1,49. Non migliora invece l'incidenza dei casi, perché a fronte dei 27,7 casi ogni 100mila abitanti della scorsa settimana, oggi si sale a 36,77. Per quanto riguarda invece la situazione negli ospedali, il tasso di occupazione delle terapie intensive sale al 2%, come anche quello delle aree mediche.

Nell ultime 24 ore, nelle Marche i contagi da Covid 19 sono stati 151 su un totale di 2.598 tamponi, con il tasso di positività che ha raggiunto il 10,4% (ieri si era fermato al 6,6%). Sul fronte degli ospedali, sono 26 i ricoveri da Covid registrati nelle ultime 24 ore, uno più di ieri: 5 in terapia intensiva e 21 nei reparti Covid non intensivi.

Indice Rt regioni

Ecco l'elenco completo degli indici Rt per regione, sono 13 le regioni dove l'indice è superiore all'1, sono quattro quelle in cui è superiore a 2:

Abruzzo 0.89 Basilicata 1.16 Calabria 0.99 Campania 1.19 Emilia-Romagna 1.72 Friuli Venezia Giulia 1.11 Lazio 2.01 Liguria 2.12 Lombardia 1.61 Marche 1.08 Molise 0.32 Piemonte 1.81 Provincia autonoma di Bolzano 1.49 Provincia autonoma di Trento 2.27 Puglia 1.49 Sardegna 2.44 Sicilia 1.55 Toscana 1.85 Umbria 1.66 V.d'Aosta 0.56 Veneto 1.97

Variante Delta

In Italia al 20 luglio scorso la prevalenza della variante Delta era del 94,8%, in forte aumento rispetto alla survey del 22 giugno, con valori oscillanti tra le singole regioni tra l'80% e il 100%. Alla stessa data, la variante Alfa aveva una prevalenza pari al 3,2% (con un range tra 0 e il 14,7%), mentre la variante brasiliana è all'1,4% (0-16,7%). La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall'Istituto superiore di Sanità e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. L'indagine integra le attività di monitoraggio di routine, e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione. "La rapida diffusione della variante Delta, ormai predominante, è un dato atteso e coerente con i dati europei, che deve essere monitorato con grande attenzione- dice il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro- È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che questo garantisce la migliore protezione".

Zona gialla

Una regione passa in zona gialla se, superata l'incidenza di 50 casi per 100mila abitanti, si verifica una delle seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è oltre il 10 per cento.

Zona arancione

Per passare da giallo ad arancione, invece è necessario che si verifichi un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.

Zona rossa

Infine si passa da arancione a rosso in presenza di un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 40 per cento; il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è superiore 30 per cento.