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De Pascale su Vanity Fair: “La famiglia, la missione politica e l’incidente che mi ha cambiato la vita”

Alla vigilia del suo 40esimo compleanno ( il 20 gennaio) il presidente della Regione Emilia Romagna si racconta nell’ultimo numero del settimanale di costume, moda e politica. “Se mio figlio mi dicesse che si candida nella destra mi dispiacerebbe, ma lo accetterei. Se invece fosse razzista e nostalgico del fascismo, mi sentirei di aver fallito come padre”

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale si racconta a Vanity Fair: "La famiglia, la missione politica e l'incidente che mi ha cambiato la vita"

Il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele de Pascale si racconta a Vanity Fair: "La famiglia, la missione politica e l'incidente che mi ha cambiato la vita"

Bologna, 17 gennaio 2025 – La famiglia, dalla gestione dei figli al rapporto paritario con la moglie Laura, le sue sfide in politica che vede la sicurezza sul territorio come una vera e propria priorità e l’incidente stradale che gli ha cambiato la vita.

Michele de Pascale, ex sindaco di Ravenna e oggi alla guida dell'Emilia Romagna, si racconta nell’ultimo numero di Vanity Fair e lo fa alla vigilia del suo compleanno (compirà 40 anni il 20 gennaio prossimo).

Nato a Cesena ma cresciuto a Cervia tra lidi e consigli comunali, sopravvissuto a un drammatico incidente, dopo aver superato anni di operazioni (di cui gli resta una “cicatrice in faccia come Harry Potter” e che mi ricorda ogni mattina che sono vivo”), il neo eletto governatore parla della sua missione politica (“determinare un cambio di passo sulla sicurezza del territorio”) da raggiungere anche grazie alla collaborazione leale con il governo di Giorgia Meloni, perché afferma: “Per realizzare cose grandi serve la democrazia, non il populismo. Non mi interessa vincere la gara di dibattito, ma produrre un cambiamento”.

E proprio della premier Meloni aggiunge: “Penso che la presidente del Consiglio abbia una differenza sostanziale con molti degli altri politici che nell'ultimo decennio hanno avuto una crescita velocissima e una discesa altrettanto veloce (“come Salvini, i 5Stelle e Matteo Renzi”, risponde a chi glielo chiede) e se Meloni in questo momento ha un consenso così alto è in parte sicuramente per la sua capacità politica di organizzare un campo”. “Anche se al di là della stabilità, il mio giudizio è estremamente negativo sulle sue scelte – aggiunge subito –. Non c'è un progetto di riforma, di innovazione, non stiamo affrontando le sfide strutturali del Paese”.

E sempre sul piano politico parla della sanità come l’emergenza italiana. “In Italia – spiega meglio – sta saltando l’idea, intrinseca nella nascita del  Servizio sanitario nazionale, che le persone vengano curate a prescindere dal loro reddito. E non vedo strategia del governo per invertire la tendenza”.

E proprio all’ultima domanda, quando gli viene chiesto “se suo figlio le dicesse, tra otto anni, che si candida per Fratelli d’Italia, lei come la prenderebbe?” Michele de Pascale risponde: “Non ho mai pensato che i buoni fossero a sinistra e i cattivi a destra. Mio padre era un uomo di centrodestra ma non era razzista. Quindi se mio figlio mi dicesse che si candida nella destra mi dispiacerebbe, ma lo accetterei. Se invece fosse una persona di destra razzista, xenofoba, nostalgica del fascismo, mi sentirei molto in colpa io: avrei fallito come padre”.