La tragedia di Tommaso Della Dora a Fano: si cercano i perché

Sgomento per la morte del giovane dem: aveva fatto da poco accertamenti al cuore. Domani i riscontri medici. Intanto, fioccano i ricordi: come quello della mamma di Manuel

Tommaso Della Dora col giovane Manuel

Tommaso Della Dora col giovane Manuel

Fano, 7 maggio 2023 – Domani gli accertamenti medici, a metà settimana i funerali di Tommaso Della Dora. Gli accertamenti serviranno a capire le cause del malore improvviso che venerdì pomeriggio ha causato la morte di Tommaso, 43 anni, educatore sociale, trovato privo di vita nel bagno dell’abitazione di Sant’Orso dove viveva con i genitori.

Si è ipotizzato un infarto anche se risulta che avesse fatto un elettrocardiogramma, risultato negativo, solo 10 giorni fa. E’ stato il padre Mario a trovarlo esanime e a soccorrerlo per primo, in attesa dell’arrivo del personale del 118 che ha cercato di rianimarlo per ben 45 minuti.

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Da venerdì pomeriggio la famiglia Della Dora, il padre Mario, la madre Elisabetta e i due fratelli si sono chiusi in un doloroso silenzio. La scomparsa di Tommaso, impegnato a sostenere i ragazzi disabili a casa e a scuola, ha sconvolto la città: gli amici d’infanzia, i ragazzi con disabilità che ha aiutato a crescere, i colleghi della Cooss Marche dove lavorava, i compagni del Pd (da dicembre 2021 era stato eletto segretario del Partito democratico fanese) e gli avversari politici.

Chi era Tommaso Della Dora

Tommaso Della Dora, laureato in Comunicazione e nuovi media all’Università di Urbino, era anche un appassionato di calcio, da giovane aveva fatto l’allenatore e la sua squadra del cuore era il Milan.

A ricordare la passione calcistica di Tommaso è il musicista Luca Vagnini: "Eravamo molto amici – ricorda –, ci conoscevamo da ragazzini. Tommy era una persona sempre attiva e con tante passioni, dal calcio alla fotografia, è stato anche il fotografo del mio matrimonio a maggio dello scorso anno. Era una persona leale, sempre sorridente, che sapeva battersi per quello in cui credeva senza mai entrare in conflitto con gli altri".

Il ricordo della mamma di Manuel

Chi lo conosceva molto bene è Romina Alesiani perché Tommaso è stato un vero amico per suo figlio Manuel: "Entrai in casa Della Dora nel 1995, avevo 24 anni e volevo superare il concorso abilitante all’insegnamento. Presi lezioni da Mario, medico terapista della riabilitazione anche infantile. Avevo in grembo, da poche settimane, Manuel. In quella casa vidi ‘circolare’ due ragazzi e un bambino. Spesso tornavano dallo sport, il calcio probabilmente. Passai lo scritto e l’orale di quel concorso. A distanza di poche settimane seppi che il bambino che portavo in grembo sarebbe stato un bambino con la sindrome di down. Contattai Mario, lui mi disse che mi avrebbe aiutata in tutto. Nella vita di Manuel accadde ciò che mi promise Mario: lui aiutò me e mio marito in parecchi incontri, suo figlio Francesco prese Manuel che aveva tre anni e con lui lavorò in acqua, fino a farne un campione paralimpico mentre Tommaso divenne il suo allenatore di calcio e poi educatore a scuola (in foto , insieme) e insegnante privato d’inglese fino al grande obiettivo della maturità identica ai coetanei al liceo artistico Apolloni di Fano. Penso a Mario, terapista, medico, padre, che fra le braccia ha dovuto dire addio al piccolo Tommy".

Da venerdì a piangere per Tommaso ci sono i tanti amici delle zone terremotate del centro Italia colpite dal sisma del 2016 che lui ha raccontato, attraverso bellissime foto a colori e in bianco nero, sulla pagina Facebook e sul sito "Quando la terra trema". Era entrato in tutte le zone rosse del terremoto del 2016 (Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo), così come aveva documentato il sisma dell’Aquila del 2009. Alcune sue foto sono state pubblicate su quotidiani nazionali.