Il femminicidio di Aosta, richiesta l’estradizione per il 21enne fermano

La procura che coordina le indagini per l’omicidio di Auriene Laisne vorrebbe riportare in Italia Sohaib Teima, il 21enne fermano sotto accusa

Il femminicidio di Aosta, a sinistra il 21enne fermano arrestato, Sohaib Teima, a destra la vittima Auriene Laisne, al centro il luogo del ritrovamento del corpo

Il femminicidio di Aosta, a sinistra il 21enne fermano arrestato, Sohaib Teima, a destra la vittima Auriene Laisne, al centro il luogo del ritrovamento del corpo

Fermo, 14 aprile 2024 – Il procuratore della Repubblica di Aosta Luca Ceccanti, che coordina le indagini italiane sul femminicidio di Auriene Laisne, la ragazza francese 22enne uccisa a coltellate in una chiesetta abbandonata, ha chiesto l’estradizione per Sohaib Teima, il 21enne fermano accusato del delitto. Il giovane si trova ancora in carcere a Lione e le autorità francesi discuteranno il 18 aprile l’eventuale rientro in patria dell’indagato.

Secondo inquirenti Teima avrebbe premeditato l’omicidio e avrebbe attirato la vittima in una trappola proponendole un’escursione in Val d’Aosta per fare ‘urbex’, una pratica in voga tra i giovani alla ricerca di ruderi e strutture abbandonate. Per il procuratore Ceccanti non ci sono dubbi si è trattato un delitto passionale: "Siamo di fronte a un femminicidio determinato dal movente del possesso e dal voler annullare la volontà della vittima".

La ragazza è stata ritrovata senza vita in una chiesetta abbandonata in Val d’Aosta dove è stata colpita a morte con una coltellata alla gola e una più superficiale all’addome con un’arma che, secondo gli investigatori, Teima aveva già con sé. Il giovane era già indagato per maltrattamenti in famiglia, un reato che il codice penale francese rubrica in maniera diversa da quello italiano. Per questo motivo il 13 gennaio gli era stata notificata la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla 22enne e il 3 maggio prossimo dovrà esser processato. Secondo i testimoni però, che li avevano incontrati poco prima, i due erano tranquilli, lei non sembrava in pericolo.

Dagli accertamenti eseguiti dai carabinieri di Aosta i due ragazzi sarebbero arrivati in Italia il 25 marzo a bordo di un bus di linea ed erano stati identificati alla dogana del Monte Bianco, prima dell’ingresso in Italia. Il delitto sarebbe avvenuto il giorno dopo. Dopo l’omicidio la vittima era stata messa in posizione fetale così da fare pensare che stesse dormendo. L’assassino aveva poi posizionato una pietra dietro la schiena della ragazza per fare in modo che il corpo rimanesse fermo nella stessa posizione. Dopodiché, secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 21enne fermano si sarebbe allontanato, portando via il cellulare e i documenti della giovane, raggiungendo il confine con la Francia usando i mezzi pubblici, fino a raggiungere Lione, dove è stato arrestato.