Imprenditore e boss: condannato a quattro anni e sei mesi per traffico di droga

L’operazione ha nome Trexit. Altri dodici anni di reclusione per i quattro complici albanesi della banda. Il capo era stato arrestato nel giugno del 2021 nell’ambito dell’operazione Trexit

Trexit’ è il terzo filone delle inchieste che si sono dipanate tra il 2014 e il 2020 – denominate ‘Exit’ e ‘Rexit’ – tutte contro il narcotraffico nei territori, reggiani, modenesi e limitrofi, ma con vaste diramazioni in tutto il nord e centro Italia

Trexit’ è il terzo filone delle inchieste che si sono dipanate tra il 2014 e il 2020 – denominate ‘Exit’ e ‘Rexit’ – tutte contro il narcotraffico nei territori, reggiani, modenesi e limitrofi, ma con vaste diramazioni in tutto il nord e centro Italia

Fermo, 9 aprile 2024 – Aveva una doppia vita: una da onesto imprenditore edile, l’altra da pericoloso trafficante che, per conto di un’organizzazione internazionale, controllava il mercato degli stupefacenti nel Fermano e nelle Marche.

Si tratta di un albanese di 35 anni, residente a Pedaso, che è finito alla sbarra con l’imputazione di traffico di stupefacenti. Insieme a lui altre quattro figure minori tutte albanesi e gravitanti nel Norditalia. Il 35enne, al termine del processo, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione, mentre agli altri quattro sono state inflitte pene comprese tra i due anni e otto mesi e i tre anni.

L’albanese era stato arrestato nel giugno 2021 dagli uomini della squadra mobile della questura di Fermo nell’ambito dell’operazione ‘Trexit’. Il giovane, gravemente indiziato di aver ceduto, in almeno una circostanza, oltre un chilo di cocaina, consegnata con l’utilizzo di un’auto dotata di un vano segreto al quale si accedeva tramite l’azionamento di interruttori elettrici non installati dalla casa costruttrice del veicolo ed utilizzato, come risulta dalle indagini per l’occultamento della sostanza stupefacente.

Gli scomparti segreti erano dotati di idonea sigillatura per ostacolare le ricerche da parte delle unità cinofile. Per l’albanese si erano aperte le porte del carcere. Insieme a lui in manette erano finite altre quattro persone dopo essere state catturate dalla polizia di Reggio Emilia e Bologna. Si tratta di cinque misure cautelari in carcere firmate dal giudice delle indagini preliminari di Modena, su richiesta della Procura della Repubblica.

Trexit è il terzo filone delle inchieste che si sono dipanate tra il 2014 e il 2020 – denominate ‘Exit’ e ‘Rexit’ – tutte contro il narcotraffico nei territori, reggiani, modenesi e limitrofi, ma con vaste diramazioni in tutto il nord e centro Italia. L’attività investigativa era scaturita da un’indagine avviata dalla Procura della Repubblica reggiana nel 2017 che aveva consentito di scoprire un vasto traffico di sostanze stupefacenti – cocaina e marijuana in particolare – che era culminata nel gennaio 2021 con 29 misure cautelari per i reati di associazione a delinquere e, a vario titolo, di traffico internazionale di droga.

Dal 2017 ad oggi, nell’ambito delle tre operazioni che si erano susseguite, erano state arrestate 107 persone; erano stati sequestrati 301 chilogrammi di hashish, 24,7 kg di cocaina, 2,1 kg di eroina, 31 kg di marijuana, 4 pistole illegalmente detenute e 192mila euro in contanti. Le sostanze stupefacenti provenivano prevalentemente dall’Olanda.