
Dopo la questione dei letti trasferiti poi rientrati all’interno dell’ospedale dei Sibillini Beato Antonio di Amandola, che aveva messo in...
Dopo la questione dei letti trasferiti poi rientrati all’interno dell’ospedale dei Sibillini Beato Antonio di Amandola, che aveva messo in allarme la popolazione di tutta l’area montana. Una situazione che ha alimentato molto polemiche di natura politica, ma che ha ribadito ancora una volta la sensibilità del tema sanità nell’area montana. Si profila ora una nuova questione, questa volta sollevata da Luisa Di Venanzi, presidente del Comitato per la tutela della salute nei Sibillini, in merito alla riduzione del servizio di refertazione diagnostica. "Presso l’ospedale dei Sibillini – spiega Di Venanzi - in attesa del completamento dell’allestimento dei servizi essenziali, previsti dal Piano socio sanitario regionale, noto una inspiegabile riduzione del sevizio di refertazione diagnostica a soli due giorni alla settimana. Cosa inaccettabile per un servizio sanitario ospedaliero, che naturalmente dovrebbe essere h 24, sette giorni su sette. Pertanto auspichiamo dalla Ast di Fermo la rotazione di un certo numero di medici radiologi, che garantiscano la pienezza di questo servizio, dovuto alla comunità di tutta l’area dei Sibillini. Non chiediamo la luna, ma che almeno siano soddisfacenti i pochi servizi attualmente in essere". Una richiesta che va a sommarsi a quelle già esistenti per il completamento del personale e dei servizi come erano stati previsti all’interno del Piano socio sanitario regionale e ribaditi anche in occasione dell’inaugurazione della struttura avvenuta a metà dicembre dello scorso anno. a.c.