Tragica rapina a Sant'Elpidio a Mare, l'autopsia. "Brutale pestaggio"

Sulla salma di Stefano Marilungo trovati i segni di una feroce aggressione. Forse finito con un calcio

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Sant'Elpidio a Mare (Fermo), 3 maggio 2018 - Potrebbe essere stato ucciso da un calcio fatale Stefano Marilungo, l’elpidiense di 65 anni morto durante la tragica rapina di sabato scorso. È questo l’inquietante elemento emerso dopo l’autopsia effettuata ieri dalla dottoressa Alessia Romanelli sul corpo della vittima.

Sulla salma sono stati riscontrati i segni di un brutale pestaggio che ha lasciato lesioni in diverse parti del corpo. Lesioni compatibili con violenti e ripetuti colpi inferti senza l’ausilio di corpi contundenti. Agli occhi del medico legale non sarebbe sfuggita una forte lesione, con conseguente emorragia, sulla parte posteriore del collo, attribuibile ad un forte calcio.

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Se inizialmente si era parlato di morte per asfissia, dovuta al nastro da pacchi arrotolato fino a coprire il naso e la bocca della vittima, ora le carte in tavola potrebbero cambiare: il 65enne potrebbe essere stato ucciso con calci e pugni. A confermare questa ipotesi ci sarebbe anche la testimonianza del fratello della vittima, il 72enne Sergio Marilungo, che ha raccontato agli inquirenti di aver visto Stefano subire un terribile pestaggio, culminato con un calcio tra capo e collo, che avrebbe fatto perdere i sensi all’uomo.

Allora è stato un colpo fatale o il soffocamento ha provocare il decesso? Il medico legale oggi riprenderà l’esame sul corpo del 65enne per ulteriori conferme su quella che sta diventando più di una ipotesi. Al di là di quella che risulterà ufficialmente essere la causa delle morte, resta la ferocia con cui i tre banditi, ancora ricercati dalle forze dell’ordine, hanno agito.

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Ieri intanto gli specialisti del reparto scientifico dei carabinieri sono tornati nuovamente sulla scena del crimine per effettuare ulteriori rilievi tecnici. Per il resto, invece, nessuna novità sull’identità dei componenti della banda. Al momento resta quell’identikit tracciato dal fratello della vittima, che parla di tre uomini sui 35 anni, alti circa un metro e settantacinque, due con la pelle chiara, uno con la carnagione olivastra e barba incolta. I tre fingendosi clienti dell’impresa di pompe funebri che si trova al piano terra della palazzina dove vivevano i due fratelli Marilungo, si erano introdotti in casa e, dopo aver picchiato entrambi, li avevano legati mani e piedi con il nastro da pacchi, quindi imbavagliati.