Riprende il servizio di salvataggio con il gommone

Pazzi spiega: "A bordo medico, uno o due bagnini brevettati e pilota. Interverremo su tutta la costa".

Riprende il servizio di salvataggio con il gommone

Riprende il servizio di salvataggio con il gommone

Il servizio di salvataggio di Porto San Giorgio , che è già in corso di predisposizione per essere pronto tra un mese circa all’avvio dell’attività, si articola in più presidi coordinati ed è sotto la direzione e il controllo della capitaneria di porto. In premessa una buona notizia: il servizio di soccorso in mare con il gommone verrà ripreso dal gruppo comunale della protezione civile dopo un anno di stop per i danni subiti dalle attrezzature e dallo stesso gommone in seguito all’incendio verificatosi all’autoparco comunale in cui erano ricoverati.

Il coordinatore del gruppo Luciano Pazzi, spiega: "Non abbiamo ancora recuperato tutto dall’incendio, tuttavia riprendiamo lo stesso ii servizio come in passato: "A bordo del gommone ci saranno il medico, uno o due bagnini brevettati, il pilota, Zona di intervento la costa fermana. Il periodo temporale di attuazione fine luglio-centro agosto. Altro presidio del sistema si salvataggio la presenza in postazione sul lungomare di un’ambulanza della Croce Azzurra pronta ad intervenire sui lungomare di PSG e Femo, con orario 9 – 18 tutti i giorni di luglio ed agosto, oltre agli ultimi di giugno e ai primi di settembre. Poi c’è il servizio di salvataggio per antonomasia che viene assicurato da splendidi ragazzi in mutina rossa con la scritta Salvataggio, "Un fiore all’occhiello" è il meritato riconoscimento che si è soliti riferire al servizio di salvataggio che a Porto San Giorgio viene svolto dal tempo dei tempi con professionalità, sensibilità e con la passione che ricomprende queste caratteristiche esaltandole. E la passione è giovane e gli assistenti bagnanti sono giovani che rinunciano alla vacanza per affrontare un’estate di fatica sia fisica che psicologica sempre in tensione nella consapevolezza di avere responsabilità della sicurezza di tanta gente, avendone in cambio un piccolo stipendio magari il primo della vita: "La gratificazione non è data dai soldi – dice uno di loro - ma indescrivibile è quella che si prova nel dare la mano ad una persona in difficoltà in acqua", splendidi ragazzi orgogliosi di vestire la mutina rossa . Tutti brevettati, tutti addestrati all’utilizzo delle manovre salvavita o del DAE.

Ognuno controlla 145 metri di specchio acqueo, alternando tre posizioni: sopra la torretta, sulla riva, sul pattino. Tra Porto San Giorgio e il Lido di Fermo sono 60 gli assistenti bagnanti distribuiti in 34 postazioni. Da ultimo è parte del sistema pure una rete di defibrillatori sempre pronti all’uso.

Silvio Sebastiani